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lunedì 15 settembre 2008

La mano di Ballardini...ovvero come si vince contro la Roma in 6 mosse.

Chi era presente allo Stadio Renzo Barbera non ci credeva, si stropicciava gli occhi, eppur era vero: il Palermo, dopo i primi 10 sofferti minuti, stava schiacciando la Roma. Una Roma rimaneggiata, priva di tanti giocatori chiave e in condizioni fische decisamente pessime, è vero, ma troppo timida rispetto ai rosanero. Dal canto loro, i padroni di casa sembravano indemoniati, correvano decisamente di più rispetto alle prime uscite e, cosa più importante, sfoderavano un'organizzazione di gioco che sembrava addirittura esagerata considerato che l'era Ballardini era iniziata da pochi giorni.
Il personaggio chiave, l'uomo di cui si parlava alla viglia,si parla ancora oggi e si parlerà sino al prossimo scontro col lanciatissimo Genoa, è proprio Davide Ballardini. Nel trionfo di Sabato c'è molto di suo, basta pensare a qualche sua decisione tattica, decisiva ai fini della gara. Vediamo nel dettaglio:

1)La "nuova" difesa. E' vero che gli innesti di un Carrozzieri, gigantesco per presenza e personalità in difesa, e Cassani, decisamente più adatto alla fascia destra del lento e un po' goffo Raggi (che dovrebbe esser reindirizzato verso il ruolo di centrale), non sono farina del sacco del nuovo mister ma sono stati la conseguenza del recupero del duo dai precedenti guai fisici, tuttavia si è vista una difesa attenta, concentrata, abile nel fermare le ripartenze giallorosse. Unico appunto da fare sul gol subito nato da una combinazione rapida al limite dell'area, tipico tallone d'Achille delle ultime versioni del reparto arretrato rosanero.

2)L'uso del centrocampo. Le partite si vincono in mezzo, e lì il neo-tecnico del Palermo non ha sbagliato nulla, mostrando anche tanta creatività. Liverani è stato il faro del centrocampo, ma rispetto ad Udine la squadra ne ha abusato meno, trovando tante soluzioni alternative e regalando decisamente più palloni ad un Nocerino che se ad Udine era avulso dalla manovra, Sabato era decisamente coinvolto nella nuova posizione a destra. Le conseguenze? Manovra più imprevedibile, più rapida, più pungente.

3)Simplicio-Bresciano. Al di là del discorso motivazionale è raro, se si guarda al passato recente di questi due giocatori, vederli assieme in campo in un assetto che vede il brasiliano più avanzato dell'australiano. Ballardini invece ha intuito di dover scambiare le usuali mansioni di questo duo: perchè non usare la corsa e il dinamismo di Bresciano per compiti d'interdizione? Perchè non usare Simplicio "solo" come playmaker alto? Il tecnico ravennate ha preso il meglio di questi due giocatori, li ha scambiati in barba a qualsiasi convenzione tattica che avrebbe voluto l'Aussie più avanzato rispetto al nativo di San Paolo ed il gioco è stato fatto, ecco servito il primo autentico colpo di genio del nuovo allenatore del club di Viale del Fante.

4)Cavani. Ok, anche Sabato Edi non ha brillato per precisione, ma ha corso e creato tanto e si è battuto valorosamente. La più grande intuizione di Ballardini in questo caso paradossalmente è stata far giocare l'uruguagio il più lontano possibile del centro dell'attacco. Cavani non è un centravanti puro, e Sabato non ha giocato come tale, ma ha occupato tutto il fronte d'attacco trovando parecchia libertà d'azione sulla destra. Giocando in questo modo, ovvero con una prima punta molto mobile e non ancorata al centro, il Palermo ha dato pochissimi punti di riferimento alla retroguardia romanista.

5)Giocare a specchio. Chi non ha avuto l'impressione che il Palermo stesse giocando "da Roma"??La vittoria dei rosanero difatti è arrivata proprio giocando come i giallorossi. Con Simplicio così avanzato e un giocatore capace d'inserirsi come Bresciano nel trio di centrocampo, il 4-3-1-2 dichiarato mascherava più un 4-2-2-2 o addirittura ad un 4-2-3-1 d'ispirazione romanista. Oltre a ciò, un gioco molto simile a quello Spallettiano, con frequenti inserimenti degli esterni, ripartenze veloci, zero punti di riferimento per gli avversari in attacco, tanti triangoli e scambi rapidi, anche di prima. Una Roma in miniatura.

6)Le motivazioni. Non si parla di tattica, ma le gambe arrivano dove arriva la testa. La domanda ingenua è: ma cosa ha detto il mister a questi ragazzi per farli correre così tanto?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Con Ballardini avete già la champions in tasca. E' un genio.

Cagliaritano

P.S. Cellino è pazzo, si è fatto scappare l'allenatore più bravo in Italia.

Zamparini: "Sabatini in scadenza, rinnovo? Vedremo..." In base a questi due anni di operato, vorresti ancora Sabatini come ds del Palermo?

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