ARTICOLI DEL GIORNO

- Serie A 2010/2011: Il calendario del Palermo

PALERMO: ROSANERO SU HERNANES

LE PROBABILI FORMAZIONI

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I gol dei rosa con D'Agostino by Gladiator987: Atalanta-Palermo

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domenica 29 novembre 2009

Chievo-Palermo: Le pagelle del popolo


Sirigu 6: Para il parabile. Ipnotizza Pellissier, reattivo all’inizio su Pinzi. Sul gol di Abbruscato è incolpevole.

Cassani 5,5: Parte bene e si perde alla distanza così come il resto dei compagni. A parte un ottimo cross per tempo non riesce ad emergere.

Kjaer 5,5: Riesce a disimpegnarsi bene sino alla rete di Abbruscato. Da quel momento in poi il denisino si perde. Nel finale rischia di farla grossa concedendo a Pellissier una solitaria galoppata verso Sirigu.

Bovo 5: Il difensore più sopravvalutato delle recente storia rosanero. Nella passata stagione aveva accanto un colosso ed un signor difensore come Carrozzieri, adesso tutti i suoi limiti vengono a galla. Sia dal punto di vista difensivo che nella testardaggine visti gli innumerevoli lanci lunghi a dir poco imprecisi. Questo è un ruolo sul quale si doveva intervenire a suon di euro.

Balzaretti 6: Non azzecca un cross, ma in difesa cerca di vender cala la pelle e alla fine di rimette anche un dente, gelosamente custodito poi da uno dei magazzinieri rosanero.

Nocerino 4,5: Punto debole del centrocampo rosanero, così come Bovo è un calciatore sin troppo sopravvalutato. Non eccelle in fase di copertura e spesso manca anche gli stop più elementari. Se la Juventus ha preferito darlo al Palermo rispetto alla conferma un motivo c'era.

Hernandez s.v: Non incide nonostante la buona volonta.

Liverani 5,5: Ingabbiato da Bentivoglio per tutti i 90 minuti finisce per perdere la pazienza. A tratti predica nel deserto. I suoi cambi di gioco sembrano gli unici sprazzi rosanero nella giornata più grigia.

Bresciano 4: Cambiano i tecnici ma lui è sempre in campo. Motivo? E' l'unico centrocampista con attitudini offensive dell'intera rosa, fatta eccezione per Bertolo, non considerando i due fantasisti. La speranza è l'ultima a morire ed il termine per il rinnovo è vicino. Speriamo siano gli ultimi mesi di sofferenza.

Simplicio 4: Sembra cominciare bene, ma alla lunga si spegne. Non trova mai lo spunto giusto e i collegamenti con le punte. Spreca una palla gol clamorosa e in più di un'occasione si ferma dopo aver perso palla. Anche lui, così come Bovo, Nocerino e Bresciano è un calciatore eccessivamente sopravvalutato. Così come Bresciano e Cavani non ha la personalità per far bene quando non ha 30mila persone che lo incitano.

Migliaccio 6: Dà sostanza al centrocampo. Anche se non è dotato di tecnica sopraffina dà l'anima in campo producendo qualcosa di concreto.

Cavani 5: Il solito fantasma formato trasferta. Sfiora si il gol ma con l'unico pallone giocato in novanta minuti. Grandi squadre, 15 milioni di valutazione, anche lui è eccessivasmente sopravvalutato. Al Palermo serve un vero centravanti e non un maratoneta discontinuo.

Budan 5: Subentra a Cavani. Non combina nulla in più del compagno.

Miccoli 5: Ne indovina poche. Si perde in inutili isterie con arbitro e difensori avversari. Pochi guizzi, questa volta la fantasia è rimasta negli spogliatoi.

sabato 28 novembre 2009

La preview di Chievo-Palermo

Riparte il nuovo corso. Il Palermo di Delio Rossi, dopo le prove generali in una Coppa Italia dall'importanza sempre più relativa ogni anno che passa, comincia il suo cammino da Verona. Lo farà con gli uomini che l'anno scorso hanno dato di più a questa squadra, lo fa col ritorno in campionato dal primo minuto di Fabio Liverani, faro di un centrocampo che chi prima sedeva su questa panchina non aveva mai avuto occasione di avere. Probabilmente cambierà tutto, senza che in campo, rispetto all'anno scorso, sia effettivamente cambiato qualcosa.Ma forse no. Sarà un Palermo in versione Gattopardo oppure sarà qualcosa di più? La risposta al campo, che per inciso non è il Renzo Barbera: dunque, cari tifosi rosanero, prepariamoci ad un pomeriggio di sofferenza.


Chievo senza Moro, Frey ma soprattutto gli squalificati Luciano e Yepes. Di Carlo andrà comunque con un 4-3-1-2 più coperto rispetto all'usuale. In porta Sorrentino, a guidare una difesa debole al centro con Morero e Mandelli, meglio sui lati con Sardo ma soprattutto il difensore-goleador gialloblu Mantovani. Pinzi, Rigoni e Bentivoglio in mezzo, un centrocampo sottovalutato specie per quanto riguarda il primo mediano, eterno incompiuto, ma anche un Bentivoglio che ha attirato le attenzioni di tante squadre di A in estate. Dietro le punte l'estro e il piede di Marcolini, a sostenere un bomber da cadetteria ma mai molto efficace in A come Abbruscato e la stella Pellissier.

Probabile Formazione - Sorrentino; Sardo, Morero, Mandelli, Mantovani; Pinzi, Rigoni, Bentivoglio; Marcolini; Abbruscato, Pellissier.

Panchina - Squizzi, Scardina, Malagò, Ariatti, Iori, Granoche, Bogdani.

Indisponibili - Moro, Frey, Yepes, Luciano.

Formazione classica col 4-3-1-2 per i rosanero. Poche novità: Sirigu torna tra i pali dopo la parentesi Rubinho in Coppa Italia, mentre la difesa a 4 è quella dei tempi belli con Cassani, Kjaer, Bovo e Balzaretti, al ritorno dopo che in Coppa Italia si era rivisto Melinte. Avanza sulla linea mediana Migliaccio, con Bresciano, misteriosamente titolare anche con Rossi, guardia del corpo di Liverani. Dietro le punte non c'è Pastore squalificato e viene dunque tolto l'imbarazzo a Rossi, che darà il posto a Simplicio. Davanti duo Miccoli-Cavani, con l'uruguagio lanciato dopo la rete alla Reggina.
Probabile Formazione - Sirigu; Cassani, Bovo, Kjaer, Balzaretti; Bresciano, Liverani, Migliaccio; Simplicio; Miccoli, Cavani.
Panchina - Rubinho, Goian, Melinte, Nocerino, Blasi, Hernandez, Budan.
Indisponibili - Tedesco, Succi, Pastore.

venerdì 27 novembre 2009

Coppa Italia: Rossi, buona la prima

Il Palermo risolve la pratica Reggina (4-1) e supera il quarto turno di Tim Cup. Delio Rossi, detentore del trofeo con la Lazio che ritrovera' agli ottavi di finale, comincia bene la sua avventura sulla panchina rosanero, consapevole comunque che ci sara' da lavorare per dare una identita' alla squadra. Dopo una prima frazione piuttosto incerta, chiusa comunque in vantaggio, Miccoli e compagni subiscono il gol del pari a inizio ripresa e solo dopo si sciolgono. Dopo le prime iniziali fasi di studio al 7' la prima occasione da rete del Palermo: Miccoli riceve palla in mezzo e conclude a rete, Marino respinge sui piedi di Cavani che spara alto divorandosi un gol fatto. Al 17' ci prova Simplicio con una conclusione da fuori che scheggia la traversa. Al 28' Palermo in vantaggio: Miccoli serve al centro dell'area Cavani che viene steso da Marino; Bergonzi indica il dischetto e Miccoli trasforma. La Reggina stenta a riorganizzarsi e commette diversi errori in fase di impostazione. I rosanero mantengono un maggiore possesso ma non creano molto in fase offensiva e si va al riposo sull'1-0. Inizia la ripresa e la Reggina ottiene subito il pari al 4' con Volpi che batte Rubinho con un rasoterra angolato da fuori al termine di un'azione confusa. All'8' Cavani entra in area da destra, poi vuole fare tutto da solo e manca una favorevole occasione. Al 12' l'uruguaiano si riscatta e porta in vantaggio il Palermo con una bella girata in area su assist di testa di Simplicio. Al 21' Budan entra al posto di Miccoli e la fascia torna a Liverani. Al 24' l'attaccante croato firma il 3-1 con una bella giocata da vero attaccante con inserimento da destra, finta e diagonale vincente. Al 29' e' ancora Budan ad andare a segno di testa su cross dalla sinistra.

mercoledì 25 novembre 2009

Tedesco: "Rossi scelta giusta, ripartiamo da lui"

Il marchio di garanzia lo appone Giovanni Tedesco. Alla vigilia del match di coppa Italia contro la Reggina, è il centrocampista rosanero ad applaudire la scelta della società, che con Delio Rossi ha preso la “decisione più azzeccata”. Parola di chi, con l’ex tecnico della Lazio, in passato ha già vissuto momenti esaltanti. “Se proprio dovevamo cambiare – ha detto Tedesco – credo che Rossi sia stata la scelta più giusta. È un tecnico molto esperto, bravo e preparato. Io lo conosco bene perchè eravamo insieme a Foggia nel ’94, poi l’ho ritrovato nel ’97 a Salerno e lì abbiamo fatto molto bene”. “In Campania – ha proseguito – avevamo dato vita a una sorta di “Palermo dei picciotti”: con me giocavano infatti anche mio fratello, Galeoto, Grimaudo e Renato Greco. Quell’anno andò tutto alla grande”. Come dopo ogni svolta in panchina, il presente impone calma e voglia di ripartire. Il primo atto del capitolo Rossi scatta contro la Reggina, per una manifestazione che i rosa assicurano di non snobbare. “La Coppa Italia è un obiettivo importante – prosegue Tedesco –, ed al quale teniamo molto. Io non sono molto fortunato con questa competizione. Ho perso due semifinali con Perugia e Palermo, ma questa volta vorremo arrivare fino in fondo”. “Non sarò disponibile – ammette poi il centrocampista – per la gara contro la Reggina: qualche tempo fa ho avuto un infortunio al malleolo e adesso un’infiammazione al ginocchio”. Al di là dell’impegno contro i calabresi, è ancora grande l’eco dello scossone di domenica sera. E fra i primi obiettivi del gruppo, dopo l’addio di Zenga, ci sarà quello di dimostrare la compattezza dello spogliatoio, condizione fondamentale per guardare avanti e proiettarsi verso traguardi di prestigio. “Se dopo Bologna io e Miccoli abbiamo parlato col presidente circa l’esonero di Zenga? Nel nostro mondo è possibile che si creino queste situazioni – ha ammesso il centrocampista –. Credo che un gruppo con dei valori importanti come il nostro a volte debba dare dei segnali. Abbiamo parlato bene di una persona che volevamo difendere. Zenga ha dei metodi innovativi ma tengo a precisare che questi devono essere rispettati. I primi responsabili di questa situazione – conclude Tedesco – siamo noi come squadra. Ma questo è il calcio, adesso voltiamo pagina”.

martedì 24 novembre 2009

Delio Rossi: "Palermo una grande sfida"

Zamparini non è raggiante come accaduto in occasione di altre presentazioni. Inizia l'avventura di Delio Rossi a Palermo ed il patron rosa commenta il nuovo arrivo con una breve introduzione. "Rossi non ha bisogno di credenziali. È un giorno triste perchè ho dovuto esonerare Zenga - ha detto - Sono decisioni che adotto per il Palermo, sapendo accaparrarmi le ironie della stampa. L'organico è importante e i risultati non sono all'altezza, tutto qui. Le dichiarazioni su alcuni giovani rosanero non mi sono piaciute, hanno bisogno di tempo". Ma Zenga non ne ha avuto, vorrebbe aggiungere qualcuno, ma non c'è spazio. Zamparini taglia corto. "Spero che questa sia la decisione giusta - ha concluso - e che si sia conclusa la mia carriera di 'mangiallenatori'". In effetti Delio Rossi non sembra preoccupato. "Ascolterò il presidente anche perchè sarà sempre lui ad avere l'ultima parola - ha detto - ma sono stato chiamato per prendere decisioni e lo farò in autonomia. Il presidente ancora non lo conosco, ci ho parlato un pò mi sembra una persona entusiasta e molto innamorata della sua squadra. Sarò valutato in base ai risultati e sul gioco. Sono venuto qui con la mia professionalità. Penso solo a lavorare. Non sono il tipo che non va a fare il suo mestiere solo perchè il presidente ha la fama di 'mangiallenatorì". Dove può puntare il Palermo? "L'organico devo vederlo lavorare per valutarlo. È una squadra che può recitare un ruolo importante, poi vedremo quanto importante. Il campo sarà sempre l'ultimo giudice. Le cose prima vanno fatte e poi dette. Non vendo promesse, non sono un rappresentante". Rossi ha smentito contatti con la società in estate. "La prima chiamata è stata domenica sera - ha spiegato - quando il presidente mi ha chiesto se ero disposto ad allenare il Palermo. E sono qui per restarci. Non penso di essere un traghettatore, ho fatto sempre dei cicli importanti rimanendo diversi anni sulla stessa panchina". Sarà anche per questo che Rossi ricorda il suo predecessore. "In questo momento il mio pensiero va a Walter Zenga - ha ribadito - perchè so quanto sia lacerante un esonero". Di qualificazione in Champions e di obiettivi specifici, Rossi non ne vuole sentire parlare. "Sulle possibilità del Palermo - ha sottolineato - per dare le valutazioni li devo vedere allenare questi ragazzi. Il presidente non mi ha chiesto niente di particolare, mi ha detto solo di dare un'anima a questa squadra ed è quello che cercherò di fare. Sosterrò i miei giocatori, soprattutto i giovani e spero che il pubblico faccia lo stesso". Rossi ha confermato di aver 'scelto' Palermo. "Ho avuto una decina di offerte e le ho declinate - ha detto - perchè non sentivo la stessa passione che ho percepito qui. Mi deve scattare dentro qualcosa per accettare una proposta. Spero di essere all'altezza del aspettative della città e del presidente. Di sicuro non ho la bacchetta magica, ma credo in tre cose: lavoro, lavoro, lavoro".

lunedì 23 novembre 2009

Palermo: Arriva Rossi, la chiusura di un cerchio?

Con circa tre mesi di ritardo Delio Rossi approda sulla panchina del Palermo. Una decisione quasi annunciata dopo le prestazioni dei rosanero, ancor più decisive ai fini dell'esonero rispetto ai risultati. Il Palermo, infatti, ha si gli stessi punti rispetto alla passata stagione, la differenza dal punto di vista del gioco però è a dir poco siderale. Adesso inizia una nuova era, non si sa per quanto, ma di certo Rossi ha le carte in regola per far bene a Palermo. Ha lavorato con Sabatini negli anni di Roma ed il loro legame riparte esattamente dal punto in cui si interruppe un paio di stagioni fa. Rossi ha fatto vedere in questi anni di poter stare in serie A ed anche molto bene. I tifosi rosanero ne sanno qualcosa dato che la sua Lazio riuscì a recuperare ben 15 punti rispetto al Palermo di Gudolin nel 2007 strappando così a Palermo una storica qualificazione alla Champions League che, sino a febbraio, sembrava ormai cosa certa. Il cerchio quindi potrebbe completarsi con il ritorno in Europa del Palermo, anche se compiere l'impresa non è mai facile e per questo campionato, probabilmente, i sogni europei potrebbero essere ancor più "sogni" del solito. Contratto sino al giugno 2011 per l'ex capitolino che giovedì guiderà per la prima volta i suoi nel corso del terzo turno di Coppa Italia, avversaria di turno la Reggina. A Palermo gli allenatori vanno e vengono eppure la tifoseria probabilmente inizia a capire che c'è qualcosa che non va e che tale aspetto non riguardi il timoniere tecnico. La campagna acquisti delle ultime stagioni non è stata di certo esaltante ed i milioni spesi in passato da Zamparini attualmente sembrano un miraggio. Gli acquisti di Goian, Melinte e Blasi di certo non hanno fatto strappare i capelli ai tifosi che a partire da Nilmar sino a Pazzini e Dzemaili hanno avuto modo di ingoiare diversi bocconi amari. Adesso si riparte con Rossi, il migliore sulla piazza. Con la speranza che l'ex tecnico della Lazio possa restituire a Palermo ciò che, con ampio merito, conquistò tre anni fa con una clamorosa rimonta durata tre mesi.

domenica 22 novembre 2009

Le pagelle di Palermo-Catania


Sirigu 6 - Rischia di commettere un paperone come il celeberrimo stop di Agliardi, ma per il resto è vigile e non sbaglia nulla. Poche responsabilità sul gol.

Kjaer 6 - Non ha particolari colpe sul gol, tutto sommato una buona prova la sua. Ci teneva e lo dimostra con un gesto di stizza dopo il fischio finale. Un po' lento in fase d'impostazione.

Bovo 5 - Poco attento nella chiusura su Morimoto da cui nasce il gol di Martinez. Nel primo tempo aveva ancora una volta stupito per scarsa furbizia difensiva, lasciando un clamoroso buco centrale non sfruttato dallo sprecone nipponico. Non si capiscono alcun e sue scelte difensive ed è carente anche in impostazione.

Migliaccio 6,5 - Sblocca il risultato su calcio piazzato. Non commette grosse sbavature e sembra esser tornato ai livelli delle prime partite di difesa a 3.

Cassani 6 - Il nazionale spinge ma è poco lucido in alcune occasioni. Nel complesso buon lavoro in fase di spinta.

Simplicio 6,5 - Più volte si addormenta sul pallone, ma non la perde mai. Non sbaglia molto in fase d'impostazione e pare ingiusto stavolta attribuirgli delle colpe.

Bresciano 4,5 - Corre a vuoto e senza costrutto. Ci si chiede quale sia l'utilità del giocatore nello scacchiere palermitano e perchè sia così insostituibile a partita in corso: viene cambiato troppo tardi.

Budan sv - Invisibile. Gli viene dato poco spazio. Avrebbe dovuto giocare di più, forse come primo cambio: sarebbe servito di più contro gente fisica come Terlizzi e Spolli.

Balzaretti 5,5 - L'esterno non è al 100% è quindi non spinge come al solito. La mancata sufficienza è ricollegabile solo a questo perchè nel limite del possibile comunque Balzaretti il suo contributo lo dà.

Pastore 5 - Prima di soffermarci sul giudizio, va comunque detto che le critiche sentite sugli spalti nei confronti di questo giocatore sono fin troppo aspre e ingenerose. Detto questo, non gioca una buona partita: salta troppo poco l'uomo e potrebbe fare di più in fase realizzativa. Forse il turno di stop contro il Chievo potrebbe fargli bene.

Hernandez 6 - Di fiducia. E' troppo giovane per pensare che possa essere il salvatore della patria. Lui ci prova, ma non ha esperienza e malizia per pungere in partite del genere. Andrebbe buttato nella mischia in partite più tecniche o quando c'è da sfruttare il contropiede, non contro difese chiuse e fisiche.

Miccoli 6,5 - Grande contributo nel primo tempo, si spegne nella ripresa dove sbaglia anche qualche scelta in attacco, fatto inusuale per lui. E' comunque importantissimo ed è abbastanza evidente come sia uno dei giocatori, se non il giocatore, che non può finire sul banco degli imputati. Il pubblico lo capisce e gli tributa gli unici applausi di un post-partita pieno di fischi.

Cavani 5 - Qualche buono spunto ma gli manca sempre il centesimo per fare un euro. Ancora una volta è testardo nel cercare conclusioni dal limite quando non dovrebbe: stavolta però riesce pure a non tirare quando dovrebbe (nel secondo tempo su un'azione con spazio al limite dell'area).

Liverani sv - Mette in luce un po' di pancetta, la solita andatura caracollante e dà un contributo in termini di fosforo. Ma è ancora lontano dal giocare in una competitiva e il mancino telecomandato oggi non lo aiuta.

venerdì 20 novembre 2009

La preview di Palermo-Catania

Aria di derby, aria di rivincita. Inevitabilmente, è così da 8 mesi, da quando cioè gli occhi dei palermitani hanno visto ciò che non poteva sembrare vero: il Catania che dettava legge, umiliava il Palermo e portava a casa uno 0-4 che avrebbe fatto la storia, in una stagione nella quale il Palermo nei derby avrebbe perso entrambe le volte, senza segnare un gol. Le stagioni passano però e la musica cambia: il Palermo vuole ricominciare a suonare lo spartito giusto, quello dove il Catania prende le batoste e i rosanero volano in classifica. Una musica dimenticata l'anno scorso per quanto riguarda i derby, dimenticata sino a prima della sosta per quanto riguarda i risultati dei rosanero, in tremenda involuzione. E' il tempo che l'orchestra guidata da Walter Zenga ricominci a suonare, anche per non dover cambiare direttore e continuare nel suo lavoro,ammonendo pubblico, presidente e avversari scettici con un serioso "Per favore, non fermate la musica".


Rosanero senza un Liverani ancora da rodare, Succi e l'idolo delle folle Tedesco, primo ultrà della squadra in vista della partitissima. Torna però Balzaretti e dunque Zenga può permettersi di tornare al 3-4-1-2 accantonando lo sperimentalismo che aveva condotto i suoi 11 uomini ad una piccola crisi d'identità: in porta Sirigu, difesa a 3 formata da Kjaer, Bovo e Migliaccio. Sulla mediana Bresciano in mezzo, Balzaretti a sinistra ma soprattutto Cassani a destra e Simplicio come secondo in mezzo: dal popolo i più sinceri complimenti a questi due giocatori, che hanno esordito col rispettive nazionali durante la sosta. Al tempo stesso ci si aspetta magari un rendimento da gente degna di vestire la maglia di una nazionale prestigiosa come Italia o Brasile. Ci si aspetta molto anche da Javier Pastore, alla ricerca di una prestazione che possa finalmente fermare i giudizi negativi del pubblico, spesso troppo pesanti soprattutto visto che si tratta di un giocatore anche insesperto e giovani. Cavani e Miccoli davanti infine: anche qui, prova del 9 pert l'uruguagio, col pubblico sempre meno tollerante.
Probabile Formazione - Sirigu; Bovo, Kjaer, Migliaccio; Cassani, Simplicio, Bresciano, Balzaretti; Pastore; Miccoli, Cavani.
Panchina - Rubinho, Melinte, Goian, Blasi, Nocerino, Hernandez, Budan.
Indisponibili - Succi, Tedesco, Liverani.


Atzori senza il giovane Sciacca, il deludente Delvecchio e l'infortunato di lungo corso Barrientos (ancora un mistero la data del suo rientro). Sarà 3-5-2 per i rossazzurri: in porta l'ex Mariano Andujar, estremo difensore un po' diascontinuo ma capace di grandi prestazioni, forse anche lui bocciato troppo presto dal Palermo. Difesa a 3 con un altro ex, il difensore goleador Christian Terlizzi: al suo fianco anche Silvestre e il roccioso Spolli, che in molte gare ha reso al di sopra delle aspettative. Robusta linea a 5 in mezzo, con Llama,. Biagianti e Carboni da diga e sulle fasce la coppia formata da Alvarez a destra e da un altro ex che a Palermo ha però lasciato un ricordo pessimo, Ciro Capuano. Davanti Morimoto e Mascara, uomo-simbolo col clamoroso gol da centrocampo nel derby dell'anno scorso.
Probabile Formazione - Andujar; Spolli, Terlizzi, Silvestre; Alvarez, Llama, Biagianti, Carboni, Capuano; Morimoto, Mascara.
Panchina - Campagnolo, Potenza, Bellusci, Martinez, Ledesma, Plasmati, Ricchiuti.
Indisponibili - Barrientos, Delvecchio, Marchese, Sciacca.

martedì 17 novembre 2009

Zamparini: "Zenga rimarrà anche dopo il derby"

Domenica prossima, alla ripresa del campionato, il Palermo è atteso dal derby siciliano col Catania. Partita quanto mai sentita dall'ambiente rosanero, anche in virtù della sconfitta rimediata nella scorsa stagione. "Rivalsa? Sicuramente, anche se io non lo vivo come un palermitano vero, sono friulano, per cui, non ho questo antagonismo con il Catania. Come partita, non ha una grande valenza ma, siccome sono vicino ai miei tifosi, so quanto ci tengono, per loro ha una valenza doppia rispetto ad altre partite. L'anno sorso abbiamo preso uno schiaffo, per un fatto che può succedere una volta ogni cento anni. Purtroppo, è successo a me, ho ingoiato, Quest'anno i giocatori cercheranno di ottenere la rivincita. A me basta anche l'1-0 con un'autorete al 90', basta vincere. Naturalmente, i tifosi vorranno che noi distruggiamo il Catania, ma il Catania quest''anno è una squadra forte, ben messa in campo, allenata bene. Per cui, sarà una bella partita". Voto a Zenga? Non è che non sia giudicabile, non voglio dare un voto all'allenatore, ma nemmeno a me e alla società. Do sei alla squadra, perché l'abbiamo costruita nuova, con un allenatore nuovo, che ha fatto qualche partita da otto, qualche partita da quattro. Otto più quattro fa dodici, diviso due, sei. Se può stare tranquillo? Le radio, le televisioni e i giornali devono riempirsi di notizie. Naturalmente, quando si parla di un allenatore di Zamparini, e quando Zamparini dice che quella partita l'ha sbagliata, viene subito esonerato. Io esprimo una mia critica, come la può esprimere un altro".Sul mercato: Simplicio e Bresciano sono in scadenza di contratto... "Il Palermo sta rinnovando i contratti che sono in scadenza e spera fortemente che questi giocatori, che sono legati a me anche affettivamente, rimangano con noi. Per i giovani che abbiamo noi, sappiamo che quelli di grande valenza non si potranno trattenere, ma non certamente a gennaio e non certamente a giugno. Sappiamo che il Palermo è una società che, quando ci sono grandi club come Milan, Inter, Juventus, Chelsea, Manchester, che ti vengono a chiedere un giocatore, come hanno fatto con me per Amauri, come fai trattenerlo, come fai trattenere uno come Amauri, che va a guadagnare più del doppio di quello che guadagna da me? Questo è il problema, lo sappiamo Per questo stiamo sempre lavorando sui giovani. Vorrà dire che, quando un giovane andrà via da Palermo, ce ne sarà un altro che prenderà il suo posto". Su Kjaer, c'è l'interessamento di club italiani, non solo stranieri... "Quando i procuratori sono famelici, mettono in giro per i giornali diverse voci. Per Kjaer, con il Palermo non si è fatto vivo nessun club. Sicuramente, ci sono degli osservatori che vengono a vedere questo giocatore, che è osservato un po' da tutte le squadre, ma non c'è nessun contatto. Se riesco trattenerlo ancora un altro anno, lo trattengo molto volentieri, e penso che anche lui rimanga molto volentieri. E' chiaro che il procuratore, se lo mette sul mercato, pensa di prendere una prebenda per le sue tasche personali. E' lui che lo sta offrendo in giro per l'Europa. Arrivi? Noi stiamo cercando in tutto il mondo giocatori giovani. Ne arriveranno altri anche quest'anno. Foggia a Palermo? Penso che rimarrà alla Lazio".

lunedì 16 novembre 2009

Hernandez: "Mi alleno per diventare titolare"

La panchina scotta, i tifosi sbottano, le punte scalpitano. È in un clima non certo distesissimo che il Palermo naviga verso l’appuntamento col derby. A mesi di distanza dalla clamorosa batosta casalinga subita dagli etnei, domenica al Barbera sbarcherà il Catania di Atzori per una sfida dai mille e un significato. In ballo, questa volta, c’è proprio di tutto. La panchina di Zenga, per iniziare. Perché, è inutile negarlo, al di là del malcontento più o meno velato di Zamparini, un altro passo falso dopo Bologna, per il patron sarebbe veramente difficile da digerire. In ballo c’è anche la pazienza dei tifosi. Ai quali non deve aver fatto proprio benissimo sentir sbandierare obiettivi e sogni di gloria alla vigilia della prima stagione in rosa di Coach Z. E poi, nodo centrale, bisognerebbe davvero capire se lo spogliatoio è unito come il primo giorno oppure, strada facendo, non abbia perso pezzi per strada. Contro gli etnei, insomma, ancora una volta non si tratterà di un esame come tutti gli altri. Nel Palermo che aspetta uno dei match dell’anno, c’è anche chi scalpita per un posto da titolare. E, magari, anche per un’esultanza che possa trovare per sempre spazio nell’album dei ricordi. Fra i più “freschi” candidati a mettere a soqquadro i piani etnei, si pone Abel Hernandez. Che nel proprio curriculum vanta già una rete d’autore, quella realizzata a San Siro contro l’Inter. “Io candidato titolare? Io mi alleno sempre con questo obiettivo – spiega l’uruguayano –, però in squadra ci sono altri grandi attaccanti come Cavani, Miccoli, Succi o Levan. Il derby è una partita importante ma non credo possa essere decisiva”. La punta rosanero si proietta a domenica guardando anche indietro. "Dobbiamo vivere quella contro gli etnei – prosegue – come una partita normale, come abbiamo fatto col Genoa". Di certo, non bisognerà ripetere le sviste di Bologna. “Sinceramente penso di non aver fatto bene nell’ultima partita – ammette Hernandez -, ma ritengo che quella emiliana sia una buonissima squadra. Hanno Zalayeta che è il mio idolo e c’è Di Vaio, un altro grande giocatore. Hanno fatto tre tiri e segnato tre gol. Sicuramente devo migliorare l’atteggiamento: a Bologna non sono riuscito a giocare come volevo”. Fra i potenziali protagonisti del derby c’è, naturalmente, anche Cavani. A proposito del connazionale, Abel chiude con un buon auspicio per i tifosi rosanero: “Sono convinto che Edi giocherà una grande partita. È una di quelle gare che lui sente molto”.

domenica 15 novembre 2009

Domenica d'allenamento: Doppietta di Liverani

Allenamento mattutino per il Palermo: i rosanero, agli ordini di Walter Zenga, dopo un lieve riscaldamento hanno affrontato in amichevole una compagine dilettantistica locale. 7-1 il risultato finale, in cui spicca la doppietta di Fabio Liverani. Di Pitarresi, Bertolo, Hernandez, Miccoli e Cavani le altre marcature. Uscito anzitempo dal campo Giovanni Tedesco per un lieve affaticamento muscolare, mentre Succi ha svolto lavoro differenziato. Alla seduta mancavano i nazionali Mark Bresciano, Mattia Cassani, Dorin Goian, Simon Kjaer, Cristian Melinte e Fabio Simplicio. Domani per i rosanero allenamento pomeridiano a porte chiuse.

giovedì 12 novembre 2009

Rubinho, un'avventura già finita?

Chiuso dall'emergente Sirigu, Rubinho potrebbe non rimanere a Palermo ancora a lungo. Secondo il "Giornale di Sicilia" sul giocatore si sarebbe già mosso il Fulham, per completare un delicato giro di portieri: i Cottagers infatti potrebbero cedere il titolare Mark Schwarzer al Manchester United, sostituendo l'australiano con l'ex portiere del Genoa. Se ne andrebbe così un giocatore che mai ha impressionato i palermitani in questo inizio di stagione, deludendo chi, dopo lo scambio con Amelia, s'aspettava un netto miglioramento tra i pali per quanto riguarda la squadra rosanero. Non è stato così, Rubinho non si è confermato come uno dei migliori portieri del campionato, ma può essere solo considerato un altro acquisto sbagliato dal ds Walter Sabatini. L'ennesimo acquisto sbagliato.

martedì 10 novembre 2009

Zamparini: "Il gruppo non è unito. E stiamo distruggendo Pastore"

E' tornato alla carica con uno sfogo dei suoi. Si sta parlando di Maurizio Zamparini, presidentissimo del Palermo, che ha fatto scalpore rilasciando alcune dichiarazioni alla "Gazzetta dello Sport".
Le prime parole, di stima ma non molto distensive, verso Zenga: "Lo considero come un figlio, è una persona capace e leale, però qui contano i risultati, alla fine le parole non posso­no bastare più. Se nelle prossime partite continuerà questo andazzo, saremo davvero da retrocessione".
In seguito, la difesa di Javier Pastore, oggetto di molte critiche specie della piazza: "Lo stiamo distruggendo, evidentemente non è stato accettato dal gruppo, non può essere solo il mio pupillo. Dobbiamo dargli palla, farlo giocare trequartista e non a sinistra come a Bologna, libera­re il suo estro, credere di più in lui".
Infine, l'impressione che lo spogliatoio non sia unito viene confermata nuovamente dal patron rosanero, che ha anche il tempo per inquietanti minacce: "La causa per cui il Palermo non fa il salto di qualità? Credo che lo spogliatoio non sia gestito bene, intuisco che i sudamericani fanno gruppo a sè. E' una situazione che sto annusando: dovesse rivelarsi ve­ra, sappiano i giocatori che Zamparini sa essere molto ven­dicativo. Farò piazza pulita, se le cose non torneranno in ordi­ne alla svelta".

Sabatini: "Zenga non sta rischiando"

Attraverso i microfoni della trasmissione "Rosa&Nero", il direttore sportivo del Palermo, Walter Sabatini, ha descritto la situazione di Nicolas Bertolo, uno dei volti nuovi della compagine rosanero che sinora è stato poco utilizzato dal tecnico Zenga."Zamparini disse in estate che il vero fenomeno era Bertolo? Il presidente guardò in tv una partita del Banfield nella quale Bertolo giocò particolarmente bene e si è espresso in termini euforici proprio in quella circostanza anche se lo ha fatto in buona fede e, ritengo, anche a ragione - ha spiegato il ds rosanero - Bertolo sta trovando delle difficoltà soprattutto a livello tattico perché in Argentina i centrocampisti hanno meno vincoli. Sta vivendo una fase interlocutoria non positiva ma questo non vuol dire che il giocatore sia finito. Bertolo sta faticando ad esprimere il suo grande potenziale ma sono convinto che in un futuro non troppo lontano darà risposte confortanti. Poi vedremo anche in prospettiva come il giocatore riuscirà ad affermarsi". Poi ha affrontato la questione relativa alla fascia di capitano contesa nell'immediato futuro da Fabrizio Miccoli e Fabio Liverani."La fascia di capitano non fa un leader - ha esordito il ds rosanero - Un leader si costruisce attraverso il carisma, la personalità, il modo di porsi e Miccoli è certamente uno di questi. La fascia, per la verità, la meriterebbero anche altri giocatori, cito ad esempio Balzaretti, Cassani, Migliaccio ma potrei fare altri nomi visto che abbiamo la fortuna di avere a che fare con un gruppo di ragazzi straordinari. Miccoli è stato un ottimo capitano e un grandissimo interprete di un ruolo delicato ma sono d'accordo con Liverani quando dice che un infortunio non può degradarlo. Come si risolverà la questione? Dipenderà anche dall'umore dei ragazzi. Noi saremo in una posizione di ascolto orgogliosi di avere due giocatori che, per carisma e pari dignità, meritano entrambi di indossare la fascia". "Zenga non è stato vicino all'esonero". Assicura il direttore sportivo del Palermo, Walter Sabatini che ha commentato le critiche manifestate dal presidente Zamparini nei confronti del tecnico rosanero il giorno dopo la sconfitta rimediata al "Dall'Ara" contro il Bologna."Zenga oggi non è stato vicino all'esonero anche se ci sono dei pensieri che agitano la mente del presidente, questi pensieri riguardano il tecnico ma anche me, la struttura in genere perché siamo noi che dobbiamo garantire certi tipi di comportamenti. E' assolutamente condivisibile che il presidente non sia contento dopo la gara di Bologna".

domenica 8 novembre 2009

Bologna-Palermo: Le pagelle del popolo


Sirigu 6: Incolpevole sul tris bolognese. Non è chiamato ad altri interventi degni di nota nell'arco dei 90 minuti.

Cassani 5,5: Come di consueto, è positiva la sua prova. Corre tanto sul suo binario non deragliando quasi mai. Unica pecca la mancanza di incisività sui cross, molto spesso troppo bassi.

Bovo 4,5: Viene schierato da terzino sinistro e si vede. Disattento in alcune circostanze, poco convincente nelle sue avanzate. È un ruolo che non gli si addice e che lo penalizza anche se è un pò eccessivo sbagliare nove appoggi su 10.

Kjaer 5: Segna e fa segnare, purtroppo per i suoi però, Di Vaio. Sigla il gol del momentaneo pareggio, poi nel finale decide di regalare il ritorno al gol del disperato capitano emiliano. Accanto a lui serviva un centrale di esperienza, a vent'anni non si può comandare una difesa di una squara come il Palermo.

Migliaccio 5,5: Anche quando la spia dell’emergenza non è accesa, Zenga lo schiera dietro. Oggi per lui una prestazione non proprio positiva, visto anche l'atteggiamento di alcuni compagni.

Simplicio 4: Inesistente come accaduto nel 90% delle gare in trasferta giocate con la maglia del Palermo.

Nocerino 4,5: Così come Bovo, appare davvero difficile o un caso che un calciatore di A sbagli nove appoggi su 10 e per di più cerchi anche lanci vellutati alla Liverani.

Bresciano 4: Un fanstama, così come accaduto nel 99% delle gare in trasferta giocate con la maglia del Palermo.

Cavani 5: Lo chiamavano il maratoneta. Corre, continua a correre, che generosità... eppure un attaccante dovrebbe incidere in avanti. Così come Simplicio e Bresciano in trasfera si perde quasi sempre ed il rendimento altalenante del Palermo dipende soprattutto da questo loro limite.

Miccoli 5,5: Incide molto poco sull'incontro a parte per un paio di conclusioni insidiose. Il suo tiro nel primo tempo dà l'illusione del gol. Da uno come lui ci si aspetta di più.

Budan 4,5: Si rende pericoloso solamente con un colpo di testa che termina a lato. E’ la sorpresa di Zenga ma l'unico felice per la sua presenza in campo dopo i primi 45 minuti è proprio lui.

Pastore 5: Evanescente. Tenta dei dribbling sin troppo difficili e si perde nel finale insieme ai compagni.

Hernandez s.v: Entra nel finale, ma al contrario di quando scardinò la difesa dell’Inter, non riesce ad incidere.

Succi s.v: Pochi minuti per lui, senza alcun acuto.

venerdì 6 novembre 2009

La preview di Bologna-Palermo

Dare un segnale prima della sosta. Il Palermo va al Bologna con questo imperativo, alla ricerca di una vittoria che potrebbe nuovamente lanciarlo in una classifica che rimane sempre cortissima. Un successo per fare morale ed affrontare la settimana di riposo rilassati, senza piolimiche su presunti rendimenti deludenti dei singoli o carenze nel gioco della squadra. Bologna è la trasferta ideale per ricominciare a macinare gioco, nonostante Franco Colomba abbia recentemente riportato un organico obiettivamente povero alla vittoria: non è una trasferta impossibile, ma è comunque una trasferta, quindi i rosanero potrebbero come al solito complicarsi la vita. Ma, come Livorno, vittorie in campi del genere sono la vera determinante tra una grande stagione e una buona stagione: vedremo se gli uomini di Zenga saranno abbastanza affamati per sbancare il Dall'Ara.

Colomba parebbe intenzionato a schierare il Bologna con un 4-3-1-2 tendente al 4-3-3. In porta il giovane Viviano, poi la difesa a 4: il sottovalutato greco Moras e l'esperto Portanova saranno i centrali, con Lanna a sinistra e a destra Raggi, che in rosanero restò in quella posizione lo spazio di un mattino (o di due gol di Di Natale che dir si voglia). Centrocampo di portatori d'acqua, con la corsa di Valiani e Mingazzini a supportare la vera guida del settore nevralgico, l'ex rosanero Guana. Il sempreverde Adailton dovrebbe agire dietro le punte, che saranno un appesantito Zalayeta e Di Vaio, bomber che quest'anno ha onestamente faticato a trovare lo stesso ritmo di realizzazioni della scorsa stagione.
Probabile Formazione - Viviano; Raggi, Moras, Portanova, Lanna; Valiani, Guana, Mingazzini; Adailton; Di Vaio, Zalayeta.
Panchina - Colombo, Zenoni, Britos, Vigiani, Mudingayi, Marazzina, Osvaldo.
Indisponibili - Mutarelli , Santos


Ritorno all'antico per il Palermo, che senza Balzaretti dovrebbe tornare ad adottare un 4-3-1-2 con praticamente gli stessi uomini visti col Genoa. Sirigu confermato in porta, con Migliaccio e Kjaer in mezzo alla difesa. Mentre a destra giocherà Cassani, a sinistra agirà nuovamente Bovo, dopo la prova di luci e ombre contro il Grifone. Nocerino tornerà a dare una mano all'insostituibile duo formato da Simplicio e da Bresciano. Aussie quindi nuovamente confermato dopo le recenti prestazioni anonime offerte: a questo punto ci si chiede quale disastro naturale possa togliergli la maglia da titolare. Dietro le punte ci sarà "El Flaco" Pastore, al centro di inutili quanto poco produttive polemiche in settimana: davanti a spalleggiare Miccoli ci sarà ancora un altro bersaglio delle critiche, quel Cavani che da sempre è delizia ma soprattutto croce di tanti supporter rosanero.
Probabile Formazione - Sirigu; Cassani, Migliaccio, Kjaer, Bovo; Nocerino, Simplicio, Bresciano; Pastore; Cavani, Miccoli.
Panchina - Rubinho, Goian, Melinte, Blasi, Bertolo, Hernandez, Budan.
Indisponibili - Liverani.

Zenga: "Pericolo sosta, massima attenzione"

Balzaretti e Liverani. Le due pedine, fondamentali nello scacchiere tattico del Palermo, viaggiano a gran ritmo verso il pieno recupero. Per il terzino sinistro c’è la concreta possibilità di un ritorno lampo, già a Bologna. Ad ammetterlo, nella conferenza stampa di questo pomeriggio, è proprio Zenga. “Valuterò con cautela pensando anche alla sosta – ha detto coach Z -. Sarà decisivo l’ultimo allenamento”. Dall’eventuale rientro di Balzaretti, dipende anche il modulo con cui il Palermo si presenterà al Dall’Ara. Se l’ex viola ci sarà, i rosanero confermeranno la difesa a 3. Altrimenti spazio al vecchio 4-3-1-2. L’altra sorpresa si chiama Liverani. Il centrocampista domani tornerà a respirare aria agonistica con la Primavera di Pergolizzi. La data del rientro con i “grandi” è confermata da Zenga: 26 novembre con la Reggina in Coppa Italia. Ma attenzione, perché il tecnico rosa lascia uno spiraglio inopinato. “Liverani vuole esserci nel derby con il Catania del 22? Non precludo nulla a nessuno. Staremo a vedere…”. Tra gli strascichi dei fischi a Pastore e Cavani (“Non li ho capiti” – ammette il tecnico rosa) e l’ostacolo Bologna, Zenga rivela qual è Il vero pericolo. “La sosta è pericolosissima – avvisa -. Ho l’incubo del trolley. Ho paura che i giocatori possano pensare alla "vacanza" e alle coincidenze dei voli post-partita. Sì, c’è il rischio di un calo di concentrazione. Per tenere alta la guardia, dopo la trasferta torneremo tutti in Sicilia e ci alleneremo lunedì mattina. Poi darò tre giorni di riposo”. A chi chiede un Palermo ancor più spregiudicato, Zenga replica tra il serio e il faceto: “Più di così, che devo fare? Schierare Succi e Budan difensori centrali?”. Intanto, occhio al Bologna dei “soliti” ex. Da Guana a Bombardini passando per Raggi. Dall’Emilia annunciano un avversario assetato di punti, intenzionato a presentarsi con tre attaccanti. “Tutte le partite sono tappe di avvicinamento all’obiettivo Europa. Dobbiamo essere bravi a resettare match dopo match. E’ un campionato complicato, ma la squadra sa che può dire la sua con chiunque. Con il Genoa non mi è piaciuta la prima parte del secondo tempo. Ma abbiamo chiuso bene”. E proprio da qui il Palermo riparte, nella sua infinita rincorsa all’Europa.

giovedì 5 novembre 2009

Simplicio: "Palermo ti aspetto"

Fabio Simplicio è in attesa di novità sul suo futuro: “Non ho parlato con nessuno. Aspetto le mosse del Palermo”. Il centrocampista è uno dei principali uomini mercato dei rosanero, molti club lo vogliono e il rinnovo sarebbe l’occasione per mettere la parola fine alla querelle. Ma la tanto attesa firma sul nuovo contratto non è in programma, almeno a breve, perché il giocatore non è stato ancora contattato dalla società. “Il contratto? Non ci sono novità. Di questo argomento se ne occuperanno la società ed il mio procuratore. Io penso solo a giocare. Io ho detto tante volte che vorrei rimanere a Palermo anche se, ripeto, saranno loro a dover trovare un accordo. Io aspetto il Palermo, tranquillamente. Ho atteso la società rosanero sino ad oggi e non vedo perchè non dovrei aspettarla fino a giugno. Il mio procuratore ha detto che io vorrei andare alla Lazio? Ha parlato usando sue parole, sicuramente quindi si è sbagliato ".
Venendo ai fatti di campo, il Palermo è atteso dalla trasferta di Bologna. Per i rosanero sarà l’occasione di dimostrare che guarire dal mal di trasferta è possibile. “ Sicuramente il Palermo deve ancora crescere e compiere quel famoso salto di qualità. Il tutto riguarda in gran parte il rendimento in trasferta e sicuramente da questo punto di vista dovremo ancora crescere. Andremo a Bologna con la voglia di portare a casa la vittoria ”. Magari sperando che Cavani e Pastore ritrovino la propria vena. I due, ultimamente, sono stati beccati da parte della tifoseria. “ Sinceramente mi dispiace, specialmente per Edinson. Anche l’anno scorso qualche volta veniva fischiato, nonostante i 14 gol siglati in campionato. Fortunatamente non è tutta la tifoseria a fischiarlo ma solo alcuni. Pastore? Purtroppo, è stata messa troppa pressione sulle spalle di un ragazzo che, ricordiamolo per l’ennesima volta, ha solo vent'anni. Sta imparando tantissimo e poco alla volta cresce sempre di più ".

mercoledì 4 novembre 2009

Bresciano: "Vorrei rimanere a Palermo"

Mark Bresciano giura fedeltà al Palermo: “Mi trovo molto bene e non ho alcun motivo di andar via”. Il centrocampista australiano è costantemente sul mercato: a ogni finestra il suo nome viene accostato una volta a questa e una volta a quella squadra, ma alla fine non si è ancora mosso dalla Sicilia e non è detto che nel suo futuro debba per forza essere a tinte diverse dal rosanero. “Certamente c'e' la possibilita'che io resti a Palermo. Mi trovo molto bene e non ho alcun motivo di andar via. Negli ultimi anni non era mai capitato di giocare con cosi' tanta costanza, avverto la fiducia dell'allenatore e dei miei compagni, un giocatore non puo' chiedere altro”.In città sale l’ attesa per il derby con il Catania del 22 novembre. I rosanero cercano il riscatto dopo il poker dei rivali dell'anno scorso. “Ma prima pensiamo al Bologna, una squadra con un attacco davvero forte e con molti ex giocatori rosanero che vorranno dimostrare qualcosa. Dobbiamo essere bravi ad affrontarla nel miglior modo possibile, una nuova vittoria in trasferta servirebbe a dare continuita' ai risultati, considerando che negli ultimi due anni abbiamo un po' stentato lontano dal Barbera, e solo cosi' questo Palermo potra'iniziare a fare le cose in grande”.

martedì 3 novembre 2009

Zamparini: "Chi fischia Pastore è uno stupido"

Quando Javier Pastore arrivò in ritiro in Austria e giocò la sua prima amichevole con la maglia rosanero Maurizio Zamparini disse di essersi addirittura commosso. Il giorno dopo il presidente lo prelevò a fine allenamento e come farebbe ogni buon papà accompagnò il suo gioiello argentino a comprare le scarpe da calcio in un negozio di Bad Kleinkirchheim.In tutto questo tempo Zamparini si è coccolato il ragazzo poco più che ventenne proprio come un padre e come farebbe un buon padre scende oggi in campo per difenderlo da chi domenica sera ha fischiato "El Flaco". «Sono molto amareggiato - dice Zamparini - Chi fischia Pastore è uno stupido. Non ho bisogno di tifosi come questi. Pastore è un ragazzo di venti anni che va aiutato ad inserirsi e che sino a questo momento sta facendo tutto quello che gli si è chiesto di fare. Chi fischia, probabilmente è la stessa gente che due anni fa fischiava Cavani alle sue prime apparizioni».Del resto anche Zenga, nell'immediatezza del fischio finale della gara contro il Genoa aveva aperto un ombrello paterno a difesa di Pastore. «Quando giocavo io - era stato il commento del tecnico rosanero - c'era un certo signor Platini che per tutto il girone di andate fece fatica ad ambientarsi. E stiamo parlando di Platini».Facendo i debiti paragoni, Javier Pastore è uno che ha nelle gambe tutti i numeri per esplodere. Non è un caso che il Palermo lo abbia sottratto alla concorrenza di squadre come il Manchester, l'Arsenal e l'Atletico Madrid. Non è un caso che tutti gli operatori di mercato abbiano indicato nel Flaco il colpo dell'ultimo mercato.«Ma cosa si vorrebbe adesso da lui? - si domanda Zamparini - È chiaro che sbaglia ancora qualcosa. Dipende dall'età, dall'inserimento negli schemi di Zenga, dalla conoscenza del campionato. Ma Pastore deve ancora crescere. Lui non è il Palermo, è il futuro del Palermo. Il mio giudizio sul suo campionato è da 9,5 così come è da 9,5 il giudizio sul campionato di Hernandez. La gente forse si aspetta che da solo risolva la partita. Chi pensa questo dovrebbe capire che Javier deve ancora crescere e dovrebbe però avere negli occhi i passaggi illuminanti di Pastore per esempio nella partita contro la Juventus».È giusto dire che i fischi sono stati soltanto di una minima parte dei tifosi del "Barbera". È giusto dire che la stragrande maggioranza della gente apprezza Pastore e soprattutto è pronta ad aspettarlo. E soprattutto sono pronti ad aspettarlo Zenga e Zamparini.

lunedì 2 novembre 2009

Palermo - Genoa: Le pagelle del popolo


Sirigu 6,5: Quando è chiamato in causa è sempre pronto, come accaduto con il doppio intervento su Palladino e Rossi. Nella ripresa ha il suo da fare e a cinque minuti dal 90’ salva il risultato su un tiro velenoso di Crespo.

Bovo 5: Si piazza a sinistra e ogni tanto prova anche la percussione. Non è Balzaretti e si sa ma il suo atteggiamento in fase di marcatura appare strano. Palla al diretto avversario e indietreggiare di svariati metri senza accorciare istantaneamente. Per Palladino prima e Sculli poi si aprono le autostrade.

Cassani 6: Fa buona guardia sulla fascia destra ma non è il solito incursore. Una serata senza infamia e senza lode.

Kjaer 6: Dopo la negativa prova di San Siro torna il solito pilastro. Tenta in più occasioni il lancio verso le punte. La sua mira si perde col passare dei minuti.

Migliaccio 6: Disciplinato in un ruolo nel quale comincia a prendere gusto. Positivo in fase di copertura anche contro avversari ostici come Floccari e Crespo.

Nocerino 6: Si dà da fare per convincere Zenga che il posto di titolare gli spetta. Grintoso ma poco preciso nonostante qualche bel disimpegno elegante in palleggio. Con Blasi non c'è lotta, vince il campano a mani basse.

Bresciano 4,5: Un fantasma, sempre, ancora ed ancora. Passano i mesi ma lui continua a trotterellare per i prati della serie A. Qualcuno stravede per lui, misteri.

Simplicio 6,5: Presidia il centrocampo, recupera palloni, serve a Miccoli una palla d’oro al 15’ che il capitano non butta dentro. Fa bene anche nella ripresa: quando la squadra sembra un po’ spaesata lui conserva la lucidità.

Pastore 5: Nel primo tempo sciorina il solito repertorio: tocchetti di fino e palloni tenuti tra i piedi sempre un secondo in più del dovuto. Nella ripresa la musica non cambia e Zenga lo toglie dal campo per Hernandez.

Hernandez 6: Zenga lo piazza nel mezzo dell’attacco ma il talentuoso ragazzo uruguagio sembra soffrire la posizione. Nel finale tenta una rovesciata che dà l'illusione del gol: sarebbe venuto giù il Barbera.

Cavani 4,5: Trotterellatore stile Bresciano ma con la presunzione di dover a tutti i costi trovare la gloria personale. Per tale motivo si becca un giallo in occasione del gol propiziato da un tocco di mano. Nella ripresa ingora i compagni in due occasioni preferendo la conclusione da distanza siderale.

Budan s.v. :Si impegna nello scampolo di partita che gioca, facendo bene il suo mestiere.

Miccoli 5: Serata storta per il numero 10 rosanero. Ha ben cinque occasioni su calcio piazzato e non riesce ad inquadrare lo specchio. Un primo tempo da dimenticare nonostante l'impegno. Nella ripresa entra in campo con un piglio diverso. E' il faro e il grande protagonista di questa squadra, una giornata storta può capitare.

Zamparini: "Sabatini in scadenza, rinnovo? Vedremo..." In base a questi due anni di operato, vorresti ancora Sabatini come ds del Palermo?

contatore quanti e da dove