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domenica 11 maggio 2008

Il "nuovo Palermo"

a cura di,
Alessandro Castellese

Ormai è giunto il momento di tirare le somme, il momento in cui si deve mettere da parte la passione ed il tifo e guardare al futuro con occhi concreti, realisti e "da dirigenti".Appare chiaro un pò a tutti che le dichiarazioni del presidente secondo le quali, ci sarebbero state solo le tre cessioni illustri (amauri, barzagli e zaccardo ndr) ,non sono molto credibili. La squadra si trova al culmine di una situazione che va ormai avanti da più di un anno, verso la quale la tifoseria riserva sempre meno pazienza. Mi riferisco sopratutto ad alcuni giocatori che da mesi e mesi dovevano essere sulla via della ripresa e della maturazione, e che invece hanno continuato a fornire prestazioni per niente sufficienti o addirittura a volte inaccettabili; è un Palermo che deve essere profondamente rivisto. Tutto ciò sopratutto per due caratteristiche che mancano in diversi componenti della rosa, la costanza e la personalità. Se in difesa si dovrà per forza intervenire viste le partenze dei due campioni del mondo, non facendo troppo affidamento su giocatori rientranti da prestiti e comproprietà dal valore non molto eccelso ed adatto ad una piazza ed una classifica come quelle di Palermo, è il centrocampo che deve essere rifondato. Le uniche certezze sembrano essere Caserta, Migliaccio, Jankovic e l'assoluto bisogno di un regista di personalità, capace di concretizzare la manovra in pochi secondi e con pochi passaggi, senza la miriade di snervanti tocchi orizzontali ai quali ogni domenica il pubblico, dal vivo o davanti alla tv, ha dovuto assistere. E' proprio questo reparto che ha in se il maggior numero di giocatori che potrebbero partire, visto il rendimento che da troppo tempo non decolla forse anche perchè è proprio questa la loro valenza, vedi Simplicio (sopravvalutato), Bresciano (voglioso di cambiare aria già dalla scorsa estate) e Guana (anch'esso nettamente sopravvalutato). L'attacco potrebbe non essere da meno, visto che l'unica certezza è da due anni Carvalho de Oliveira Amauri, che nel corso di questa stagione è stato affiancato, a tratti, da Miccoli, il quale ha sicuramente dei colpi che possono decidere una partita, ma che è troppo soggetto a frequenti infortuni che non gli consentono di superare le 20-25 presenze stagionali;e da Cavani, che pur essendo classe '87 e dotato di grandissime potenzialità non ha ancora trovato quella famosa costanza di cui si parlava in precedenza. Insomma non è per niente da disfattisti credere che questa estate il Palermo dovrà notevolmente guardarsi attorno in cerca di elementi realmente in grado di far migliorare la squadra e non di "scommesse" che troppo spesso esplodono in piccole realtà, ma che poi davanti ad un contesto importante come Palermo, trovano forti difficoltà dal punto di vista del rendimento, fatto dovuto alla mancanza di una forte personalità, tratto fondamentale invece di nomi come Amauri e Migliaccio. E' dunque vero, il "nuovo Palermo" dovrà essere un nuovo Palermo.

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