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martedì 21 ottobre 2008

Sorprese, incertezze ed equilibrio: La nuova serie A è davvero "nuova"


Si chiude il sipario sulla settima giornata del campionato italiano di calcio. La classifica vede in vetta l'Inter (16 punti) tallonata dall'insolito terzetto composto da Udinese, Catania e Napoli (14 punti). Sette partite sono poche per poter fare già dei processi, è pur vero però che non si vedeva un inizio di campionato così combattuto e una classifica così corta da molto tempo. Questo ovviamente è possibile perchè le cosiddette "piccole" si sono ben attrezzate con acquisti di qualità. Inoltre il boom di forma fisica di quest'ultime ha messo in ginocchio squadre ormai affermate come ad esempio Roma e Juventus. Focalizziamo l'attenzione sulle quattro "grandi". Volendo fare un'analisi su queste quattro squadre non si può non cominciare ad analizzare la situazione della capolista Inter. Un Ibrahimovic sempre più in forma e motivato, una forma fisica in netta crescita, un'ottima duttilità tattica fanno dell'inter la squadra "Special one", ovvero la solita favorita per la vittoria del campionato, anche se il primo obiettivo già annunciato rimane la Champions League. Dopo aver combattuto contro la sorte che gli aveva portato via per infortuni vari quasi tutti i difensori centrali (vedasi Cambiasso in versione Cannavaro nelle prime tre partite) e dopo le prime partite che non avevano convinto dal punto di vista fisico e tattico, poco a poco la squadra ha saputo far fronte alle difficoltà e ha raggiunto in poco tempo una buona forma. La capacità infine di poter cambiare modulo anche a partita in corso è un altro punto a favore per il club nerazzurro e per il neo allenatore, Josè Mourinho, il vero colpo di mercato della società.Scorrendo la classifica in quinta posizione troviamo i "diavoli" rossoneri. Dopo un difficile inizio campionato la squadra ha saputo rispondere colpo su colpo alle critiche, magari non sul piano del gioco, ma alla fine nel calcio è il risultato che conta e se il Milan dimostrerà di poter tornare ad essere lo stesso Milan di due anni fa, allora l'obiettivo scudetto, con conseguente qualificazione per la Champions, saranno realizzabili. Il Milan negli ultimi tre anni ha sempre sofferto l'inizio campionato che solitamente gli ha sempre precluso la lotta per lo scudetto, ma la tattica di partire piano per poi finire in bellezza è una caratteristica della squadra, non dobbiamo dimenticare quante finali di Champions ha disputato il Milan negli ultimi sette anni. Infine ricordiamo che Ronaldinho e Kakà non sono ancora al top quindi ci aspetta un finale di campionato molto combattuto.Più in basso troviamo rispettivamente Juventus (9 punti) e Roma (7 punti). Entrambe le squadre hanno deluso finora e non sono sicuramente riuscite ad esprimere interamente l'enorme potenzuiale del quale sono fornite. Partendo dalla Juve, risalta subito la differenza fra il numero di goal realizzati in questo inizio stagione e di quelli realizzati all'inizio della scorsa; la vecchia Juventus "schiacciasassi" si è trasformata in "cinica"con le vittorie di misura contro Cagliari e Udinese, o nella versione "sprecona", esempio clamoroso il pareggio col Catania fino alla versione "sconclusionata" o addirittura "anonima" vista contro la Sampdoria e soprattutto contro il Palermo. Gli infortuni hanno sì influenzato molti risultati quest'anno ma l'andamento altalenante della squadra dal punto di vista tattico lascia perplessi, le uniche consolazioni dei bianconeri possono essere le magistrali prestazioni dell'italo-brasiliano Amauri che si impegna costantemente per cercare di trascinare la squadra al successo nonostante gli ostacoli, un po' come usualmente faceva a Palermo. Ovvio che la preparazione fisica anticipata può essere un ulteriore scusante dato il fondamentale impegno dei preliminari di Champions ma appunto perchè la squadra è impegnata su più fronti ci si aspetta che mantenga solidità anche quando i giocatori simbolo vengono a mancare; appunto per questo si deve lavorare per far maturare quei giovani talenti che con il loro apporto partita dopo partita porteranno avanti la squadra in questa stagione .Infine ancora più preoccupante è la situazione della Roma. Sembra che ormai la buona stella dei giallorossi si sia spenta assieme al Presidente Sensi. Il fondamentale difetto che gli è costato lo scudetto ovvero la "Tottidipendenza" le sta costando questo campionato. Certo pesano anche le assenze di Mancini e di Tonetto pilastri della formazione di Spalletti, ma la cosa che desta molta preoccupazione è la forma fisica e psicologica; con le cessioni di Mancini e Giuly la Roma non ha più quella freschezza che aveva un tempo sulle fasce è ciò la costringe a chiudersi cosa che non faceva ormai da tempo e si è sempre saputo che la chiave del calcio spettacolo romanista è stata la forma fisica straripante di questi giocatori. Inoltre elementi come il francese Menez hanno difficoltà ad entrare nel vivo del gioco non essendo abituati al calcio italiano, di conseguenza tutto ciò costringe l'allenatore a ripiegare su altre soluzioni tattiche come l'utilizzo di Vucinic come jolly; in diverse partite abbiamo visto il montenegrino come prima punta, come ala o addirittura al fianco di Okaka. Tutto ciò fa capire quanto debba lavorare la Roma per raggiungere una certa stabilità, non è impossibile certo bisognerà lavorare, come del resto dovranno fare tutte le squadre di questa stagione 2008/09 che si preannuncia come la stagione del "Fantastico Campionato" e non del "Campionato delle fantastiche 4".

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