Dopo 6 giornate si ferma di nuovo il campionato, nuova sosta per le nazionali. Approfittando della pausa si può fare un primo bilancio, certamente non definitivo ma comunque importante per valutare come è iniziata la stagione. Dal punto di vista del livello, si può dire che questo rischia seriamente di diventare uno dei campionati migliori, non abbiamo la presunzione per dire di sempre, ma sicuramente degli ultimi 10 anni. Andiamo a vedere chi sono le promosse, le rimandate e le bocciate del popolo rosanero dopo le prime giornate. Avviso ai lettori: pur essendo abbastanza chiaro come il nostro Palermo dell’era Ballardini sia da promozione, c’asteniamo dal giudicarlo. Perché l’augurio è che il Palermo si possa promuovere a fine stagione, e non dopo solo sei giornate.
Promosse
Lazio – Grande inizio per la squadra di Rossi, capace di sfoderare un devastante gioco offensivo: oltre all’utilissimo Pandev, la scoperta di Zaràte e il ritorno al gol dopo anni di digiuno di Simone Inzaghi nell’ultimo giornata dimostrano come questa squadra sappia sempre trovare la finalizzazione ideale all’ottimo gioco costruito in mezzo dalla forte cintola formata da Ledesma, un buon Brocchi o giocatori offensivi come Mauri e Foggia. Anche la difesa funziona, con Siviglia in grande spolvero: se Carrizo acquista concentrazione in porta son anche ben coperti e rischiano di far girare molte teste.
Udinese – Bene anche gli uomini di Marino. A parte la brutta la gara di Torino, inizio di stagione eccellente: naturale quando ti presenti ai nastri di partenza del campionato con una squadra sostanzialmente immutata, che presenta come principale novità una scommessa vincente per l’attacco come il giovane Sanchèz. D’altronde, perché cambiare questo collettivo? In porta c’è Handanovic, portiere ormai diventato una certezza; in difesa giocatori solidi come i centrali Coda, ma anche il giovane Motta; in mezzo c’è tanta qualità, si va da Inler a D’Agostino, dal giovane e promettente Isla al sapiente Tissone (pedina di ritorno da Bergamo), non male insomma; infine, l’attacco stellare che ormai tutti temono. Come non aver paura di questa Udinese?
Atalanta – Gigi Del Neri pare aver trovato nuove motivazioni in quel di Bergamo con una squadra forte dalla cintola in su. Tanti i nomi che fanno fischiare le orecchie ai tifosi rosanero: in difesa troviamo Bellini, inseguito un anno fa quando uomini come Pisano terrorizzavano il popolo rosanero sulla sinistra; in mezzo c’è Ferreira Pinto, un uomo di Colantuono che lo scorso Maggio era stato avvicinato dai rosanero, ma anche Padoin, opzionato da Foschi ai tempi del Vicenza; davanti, l’uomo per cui la dirigenza avrebbe fatto follie, ovvero Sergio Floccari. Tutta gente importante in una squadra che fa bel calcio e subisce pochissimo, questa sì che è una sorpresa conoscendo Del Neri.
Catania – Inizio fortunato ma inaspettatamente positivo per la squadra di uno scatenato Zenga. Sicuramente tutto per ora gira per il verso giusto in casa etnea: si soffre tanto ma con un po’ di fortuna e con un Bizarri strepitoso alla fine i gol presi sono veramente pochi, e soprattutto, pur fallendo clamorosamente col pupillo Dica, Zenga ha valorizzato al massimo i nuovi arrivi, basta guardare il rendimento di Paolucci o di Ledesma, ma anche del castiga-grandi Plasmati.
Rimandate
Milan, Fiorentina, Juventus, Inter – 3 grandi allo sbando, una sola lanciata, ma non brillante…rimandiamo questo quartetto per diversi motivi. Il Milan è partito malissimo, sembrava aver trovato la quadratura del cerchio, ma è ricaduto di nuovo nel baratro giocando malissimo a Cagliari: il clima si conferma tutt’altro che sereno e si continua ad avere la sensazione che i rossoneri siano squadra femmina quando c’è da scendere in campo con squadracce come i rossoblu domenica. La Fiorentina è stata salvata da Gilardino e ha davvero faticato ad inserire i nuovi arrivi, capaci sino ad ora di mostrare più i loro difetti che i loro pregi: in tutto questo Prandelli non sembra più sicuro di sé come un tempo e non sempre fa scelte del tutto comprensibili. Urge rivederli tra un mese quando, come consuetudine delle squadre del Cesare di Firenze, entreranno in forma. La Juve ha giocato bene le prime 3 gare, poi il crollo: infortuni, sfortuna, mancanza di ricambi ma soprattutto di fosforo in mezzo al campo, e anche qui la sensazione è di vedere una squadra con qualcosa che non va in spogliatoio. Infine l’Inter: bene nei risultati, non nel gioco, spesso soporifero e disorganizzato paurosamente rispetto agli standard delle squadre di Mourinho. Non a caso il primo scontro diretto è andato malissimo, aspettiamo di vederli quando il calendario diventerà durissimo, perchè fin'ora non hanno affrontato ostacoli insormontabili.
Genoa – Gasperini possiede notevole materiale umano su cui lavorare, tanto che l’11 iniziale è davvero di prestigio: i ricambi devono però ancora dimostrare completamente di essere all’altezza. Ma quello su cui si deve lavorare davvero è la differenza di rendimento in casa ed in trasferta: tra le mura amiche si gioca in maniera gladiatoria esprimendo un calcio d’alto livello, fuori sembra di esser di fronte ad una squadra di pulcini intimoriti.
Bocciate
Sampdoria – Deludente partenza per i blucerchiati. Cassano pare soffrire la mancanza di un partner d’attacco che si faccia rispettare là davanti, la perdita di uomini importanti in fase offensiva come Maggio e Bellucci deve avere inciso non poco. Urge che Mazzarri, allenatore competente e capace di far uscire la squarda dalla crisi, rimedi.
Bologna – AAA cercasi disperatamente centravanti che finalizzi con costanza…
Torino – Solita solfa: campagna acquisti clamorosamente pubblicizzata soprattutto dal Presidente stesso (quel Cairo che proverebbe a vendere anche il ghiaccio agli esquimesi se solo potesse farlo), ma pessima gestione tecnica. Forse qui più che una punta servirebbe un patron dall’esonero facile….
Cagliari e Reggina – Assolutamente prevedibile vederle in difficoltà. Stiamo pur sempre parlando dei peggiori organici della Serie A: il Cagliari probabilmente ha pagato il calendario più duro, per la Reggina l’unica scusante è la mancanza della bandiera Cozza, capace di illuminare il gioco. A Reggio più che a Cagliari però il flop è nato in sede di campagna acquisti, dove troppi giocatori chiave sono stati sostituiti male: emblematico sostituire Amoruso, uno che segnava e pure tanto, con Corradi, uno che corre, salta, lotta, che per la squadra sacrificherebbe anche la sua fidanzata, ma che la butta dentro 10 volte all’anno se va proprio grassa…
1 commento:
Ciccio Cozza è fortissimo!!!
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