Amarcord: La gioia del ritorno

Il Palermo non vince a Torino contro la Juventus dal febbraio del 1962. Con questo titolo molto spesso si inizia a parlare del match di domenica trai i bianconeri e la formazione di Ballardini. Ad oggi la squadra di Claudio Ranieri sembra avere una maggiore voglia di riscatto, dopo tre pareggi consecutivi tra campionato e Champions League. Dovrebbero recuperare gli acciaccati Chiellini e Iaquinta che oggi hanno verificato le proprie condizioni sul terreno di gioco di Vinovo dove i bianconeri si sono allenati. Giovinco dovrebbe prendere il posto di Nedved, che ultimamente sembra "vivere di rendita", in relazione a quanto fatto negli anni passati. Se si pensa a Juventus - Palermo il ricordo potrebbe correre subito sino al primo match tra le due formazioni dopo i lunghi anni di assenza dei rosanero dalla massima serie. In quell'occasione Farias prese il posto in attacco dello squalificato Toni, per un Palermo che passò in vantaggio con Zaccardo, con un bel colpo di testa dopo una delle classiche sortite offensive dell'ex rosa sui calci piazzati in direzione del secondo palo. Il pareggio venne messo a segno dall'allora bianconero, Zlatan Ibrahimovic. Erano le prime emozioni dopo il ritorno in A. Il Palermo aveva pareggiato alla seconda giornata contro l'Inter con il solito Toni dopo una splendida serpentina di Lamberto Zauli, aveva pareggiato a Roma contro i giallorossi, davanti a 15.000 splendidi supporters palermitani, in una di quelle trasferte che il popolo palermitano ricorda con i brividi lungo laschiena. Ed infine il ricordo giunge a quella storica sera... La sera della vittoria contro la Juventus al Barbera, era il 5 febbraio del 2005. Calcio piazzato, Buffon respinge a limite d'area, zona in cui si trovata Franco Brienza, che di sinistro battè il portierone azzurro facendo esplodere una stracolma Favorita, se così possiamo ancora indicare lo stadio palermitano. L'anno scorso al Barbera la Juventus venne battuta da uno splendido Amauri, forse il più amato degli ultimi vent'anni insieme a mostri sacri come De Rosa, e da un indimenticabile capolavoro di Mattia Cassani. Certi ricordi fanno venire i brividi e quando si pensa a quelle sere, la pelle d'oca è d'obbligo...