"Irlanda prima del girone, davanti all’Italia? Perché no?". Se ricordate il Giovanni Trapattoni dei primi mesi della sua esperienza irlandese, prudente e fiducioso di arrivare a Sudafrica 2010 passando dalla porta di servizio del secondo posto, i tempi sono cambiati. Alla vigilia dell’amichevole di stasera dell’Eire contro la Polonia, Trapattoni sfida apertamente la nazionale di Lippi, quando mancano più di quattro mesi allo scontro diretto.
C'ERA UNA VOLTA L'ABISSO – "L’Italia ha molte difficoltà in questo momento - asserisce il Trap -: ha diversi infortunati e molte pedine non sono al meglio, mentre normalmente possono scegliere da una rosa di 35-40 giocatori". E aggiunge: "Oggi nel calcio c’è molta meno differenza tra grandi e piccole. Loro sono i campioni del mondo, ho visto le partite contro Cipro e Bulgaria e posso dire che l’Italia è sempre la stessa, ossia una squadra tosta quando ha giocatori in forma. Ma se un paio di loro danno forfeit, diventa molto difficile per gli azzurri".
ESAGERAZIONE? – "Anche noi giocatori crediamo nella qualificazione diretta, grazie a Trapattoni siamo molto più fiduciosi" ha sottolineato il portiere (e stasera capitano per l’assenza di Robbie Keane) Shay Given. Che è stato consigliato dal Don Giovanni irlandese a diversi operatori di mercato italiani, un po’ come il difensore Alex Bruce. "Per personalità e qualità Given è bravo quanto Gianluigi Buffon" Trap dixit.
Nessun commento:
Posta un commento