Spartak Mosca - Udinese 1-2
Grande vittoria esterna per l'Udinese, orfana di Di Natale, rimasto in Italia a riposare.Marino cambia due uomini rispetto alla formazione annunciata, consegnando le chiavi del centrocampo a Obodo (con D'Agostino in panchina) e schierando in attacco Quagliarella al posto di Floro Flores nel tridente completato da Pepe e Sanchez.
Nei primi minuti lo Spartak parte fortissimo: al 6' i locali scaldano le mani ad Handanovic con Bystrov, che approfitta di un errore in disimpegno della difesa friulana per entrare in area a calciare di destro in diagonale, costringendo il portiere sloveno alla respinta in corner. Due minuti dopo un inoffensivo traversone da destra di Bystrov si trasforma in un gran pericolo a causa di un errato disimpegno di Motta, che nel tentativo di allontanare tocca in maniera maldestra spedendo la palla sul palo.
Dopo la grande sofferenza iniziale, l'Udinese si fa coraggio e lascia subito il segno: all'11' cross dalla trequarti di Pasquale per Quagliarella, che appostato sul secondo palo tenta la difficile conclusione al volo di destro e centra il palo. Passa un minuto e l'attaccante napoletano fa centro: lancio di Pepe per Quagliarella, che con stoppa con un po' di fortuna fra due avversari spalle alla porta, si gira con gran rapidità e di destro batte Pletikosa.
Il vantaggio però dura poco: al 17' Pavlenko batte un corner corto per l'accorrente Rodriguez, che entra in area e calcia di sinistro battendo Handanovic, che riesce a toccare ma non a respingere. I friulani non stanno a guardare e al 19' Pepe si mangia un gol grande come una casa: smarcato davanti al portiere da un gran lancio di Sanchez, spreca tutto calciando addosso a Pletikosa. La partita si mantiene bella ed equilibrata, condotta a gran ritmo da entrambe le squadre: l'Udinese abbassa la linea difensiva e mantiene un atteggiamento più prudente, confidando come al solito sulla sua arma più micidiale: il contropiede, guidato a Mosca dai vivacissimi Pepe ed "El Nino Maraviglia" Sanchez, bravi a sacrificarsi in copertura specie ad inizio secondo tempo.
Nei primi minuti lo Spartak parte fortissimo: al 6' i locali scaldano le mani ad Handanovic con Bystrov, che approfitta di un errore in disimpegno della difesa friulana per entrare in area a calciare di destro in diagonale, costringendo il portiere sloveno alla respinta in corner. Due minuti dopo un inoffensivo traversone da destra di Bystrov si trasforma in un gran pericolo a causa di un errato disimpegno di Motta, che nel tentativo di allontanare tocca in maniera maldestra spedendo la palla sul palo.
Dopo la grande sofferenza iniziale, l'Udinese si fa coraggio e lascia subito il segno: all'11' cross dalla trequarti di Pasquale per Quagliarella, che appostato sul secondo palo tenta la difficile conclusione al volo di destro e centra il palo. Passa un minuto e l'attaccante napoletano fa centro: lancio di Pepe per Quagliarella, che con stoppa con un po' di fortuna fra due avversari spalle alla porta, si gira con gran rapidità e di destro batte Pletikosa.
Il vantaggio però dura poco: al 17' Pavlenko batte un corner corto per l'accorrente Rodriguez, che entra in area e calcia di sinistro battendo Handanovic, che riesce a toccare ma non a respingere. I friulani non stanno a guardare e al 19' Pepe si mangia un gol grande come una casa: smarcato davanti al portiere da un gran lancio di Sanchez, spreca tutto calciando addosso a Pletikosa. La partita si mantiene bella ed equilibrata, condotta a gran ritmo da entrambe le squadre: l'Udinese abbassa la linea difensiva e mantiene un atteggiamento più prudente, confidando come al solito sulla sua arma più micidiale: il contropiede, guidato a Mosca dai vivacissimi Pepe ed "El Nino Maraviglia" Sanchez, bravi a sacrificarsi in copertura specie ad inizio secondo tempo.
I padroni di casa faticano a trovare spazi e al 60' lasciano tutto solo Pepe al centro dell'area; Jiranek interviene da dietro e abbatte l'attaccante bianconero. Dal dischetto Quagliarella spiazza Pletikosa.
Ottenuto di nuovo il vantaggio, Marino toglie il rientrante Obodo, chiaramente affaticato, e inserisce D'Agostino. Laudrup dal canto suo manda in campo l'argentino Maidana, che si piazza sulla destra e dà maggiore vivacità alla manovra dello Spartak. La squadra di Laudrup preme con sempre maggiore insistenza, approfittando di un'Udinese troppo bassa e incapace di alzare il baricentro, ma insiste troppo con le conclusioni da fuori area, fuori misura. Quando si riesce a centrare la porta ci pensa Handanovic, in gran giornata, a salvare i friulani, come al 72', quando blocca a terra una conclusione da distanza ravvicinata di Bazhenov. Al 75' è il palo a dare una mano all'Udinese sul tiro da fuori di Bystrov. Nel finale Marino si copre ulteriormente, con l'ingresso di Ferronetti al posto di Pepe. L'espulsione (doppia ammonizione) di Pasquale a 4 minuti dal termine complica un po' le cose ai bianconeri, schiacciati nella propria area e in sofferenza nel finale. Alla fine però l'11 friulano resiste e porta a casa 3 punti che valgono oro.
Ottenuto di nuovo il vantaggio, Marino toglie il rientrante Obodo, chiaramente affaticato, e inserisce D'Agostino. Laudrup dal canto suo manda in campo l'argentino Maidana, che si piazza sulla destra e dà maggiore vivacità alla manovra dello Spartak. La squadra di Laudrup preme con sempre maggiore insistenza, approfittando di un'Udinese troppo bassa e incapace di alzare il baricentro, ma insiste troppo con le conclusioni da fuori area, fuori misura. Quando si riesce a centrare la porta ci pensa Handanovic, in gran giornata, a salvare i friulani, come al 72', quando blocca a terra una conclusione da distanza ravvicinata di Bazhenov. Al 75' è il palo a dare una mano all'Udinese sul tiro da fuori di Bystrov. Nel finale Marino si copre ulteriormente, con l'ingresso di Ferronetti al posto di Pepe. L'espulsione (doppia ammonizione) di Pasquale a 4 minuti dal termine complica un po' le cose ai bianconeri, schiacciati nella propria area e in sofferenza nel finale. Alla fine però l'11 friulano resiste e porta a casa 3 punti che valgono oro.
Milan - Sporting Braga 1-0
Fa fatica a segnare il Milan contro un Braga decisamente organizzato in difesa e ostico da affrontare. Ancelotti sconvolge tutti andando col tridente Pato-Sheva-Inzaghi per assaltare subito l'area portoghese: difatti, tre attaccanti nei primi sette minuti di gioco furoreggiano nella trequarti portoghese, sfiorando il gol. Dapprima diagonale d'Inzaghi che sfiora il palo opposto; segue Sheva che sfiora il sette con una bordata di destro, infine Pato obbliga Eduardo alla grande parata. Dopo aver subito un caloroso benvenuto dai rossoneri però la squadra allenata da Jorge Jesus è veloce nella ripartenza e punta il settore destro della difesa rossonera, mettendo a dura prova a Antonini e Philippe Senderos, all'esordio dopo mille problemi. Lo svizzero cicca subito non intuendo un passaggio filtrante di Peixoto per Meyong che scarica sull'esterno della rete. E' il 6', tre minuti prima del bolide di Peixoto che inganna l'elvetico, ma sbaglia mira. Lo Sporting vuole dimostrare che la sua non è solo una risposta di circostanza e continua ad attaccare: Luis Aguiar a sinistra e Vandinho a destra sono una furia e puntualmente saltano il centrocampo milanista, pronti a puntare verso Dida. La retroguardia rossonera poi subisce la vivacità di Peixoto, che al 29' si trova a tu per tu con Dida che compie una parata sorprendente, un vero miracolo.
Il Milan, nonostante l'ottimo lavoro di Gattuso in mezzo, non riesce ad offrire supporto agli attaccanti, che devono fare da soli. Pato sembra in serata buona, gestisce bene la palla, ma sbaglia sempre mira. Sheva ci prova al 32' conquistando la sfera nella trequarti portoghese, ma anche lui difetta in precisione. Lo Sporting si rifà vivo al 39': Bella, bellissima l'azione di Renteria, abile a servire Meyong che si catapulta verso Dida in scivolata, mancando il contatto con la palla. Prima di chiudere il primo tempo il Milan ci riprova ma la schiacciata di testa di Inzaghi al 40' supera di poco la traversa.
Dopo il riposo Ancelotti mantiene la stessa formazione; Jesus invece cambia Meyong con Paulo Cesar. Il senso della gara però non cambia. Il Milan attacca, ma con insostenibile monotonia. A quel punto il tecnico rossonero decide di provare a cambiare la partita con la ricca panchina a disposizione: dentro Ronaldinho al 64' e Seedorf al 68'. Proprio l'olandese al 77' impensierisce il Braga con una bella azione personale: solo una deviazione in angolo gli proibisce di concludere a rete. Lo Sporting non subisce il cambio di ritmo del Milan e all'83' ci riprova con Renteria. La partita sembra trascinarsi verso il pari ma al 93' Ronaldinho con un potente tiro di collo pieno gela il portiere Eduardo e consente al Milan di strappare i 3 punti. Ennesima dimostrazione che dove non arriva il gruppo arrivano i campioni a risolvere le partite.
Il Milan, nonostante l'ottimo lavoro di Gattuso in mezzo, non riesce ad offrire supporto agli attaccanti, che devono fare da soli. Pato sembra in serata buona, gestisce bene la palla, ma sbaglia sempre mira. Sheva ci prova al 32' conquistando la sfera nella trequarti portoghese, ma anche lui difetta in precisione. Lo Sporting si rifà vivo al 39': Bella, bellissima l'azione di Renteria, abile a servire Meyong che si catapulta verso Dida in scivolata, mancando il contatto con la palla. Prima di chiudere il primo tempo il Milan ci riprova ma la schiacciata di testa di Inzaghi al 40' supera di poco la traversa.
Dopo il riposo Ancelotti mantiene la stessa formazione; Jesus invece cambia Meyong con Paulo Cesar. Il senso della gara però non cambia. Il Milan attacca, ma con insostenibile monotonia. A quel punto il tecnico rossonero decide di provare a cambiare la partita con la ricca panchina a disposizione: dentro Ronaldinho al 64' e Seedorf al 68'. Proprio l'olandese al 77' impensierisce il Braga con una bella azione personale: solo una deviazione in angolo gli proibisce di concludere a rete. Lo Sporting non subisce il cambio di ritmo del Milan e all'83' ci riprova con Renteria. La partita sembra trascinarsi verso il pari ma al 93' Ronaldinho con un potente tiro di collo pieno gela il portiere Eduardo e consente al Milan di strappare i 3 punti. Ennesima dimostrazione che dove non arriva il gruppo arrivano i campioni a risolvere le partite.
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