Balzaretti e Liverani. Le due pedine, fondamentali nello scacchiere tattico del Palermo, viaggiano a gran ritmo verso il pieno recupero. Per il terzino sinistro c’è la concreta possibilità di un ritorno lampo, già a Bologna. Ad ammetterlo, nella conferenza stampa di questo pomeriggio, è proprio Zenga. “Valuterò con cautela pensando anche alla sosta – ha detto coach Z -. Sarà decisivo l’ultimo allenamento”. Dall’eventuale rientro di Balzaretti, dipende anche il modulo con cui il Palermo si presenterà al Dall’Ara. Se l’ex viola ci sarà, i rosanero confermeranno la difesa a 3. Altrimenti spazio al vecchio 4-3-1-2. L’altra sorpresa si chiama Liverani. Il centrocampista domani tornerà a respirare aria agonistica con la Primavera di Pergolizzi. La data del rientro con i “grandi” è confermata da Zenga: 26 novembre con la Reggina in Coppa Italia. Ma attenzione, perché il tecnico rosa lascia uno spiraglio inopinato. “Liverani vuole esserci nel derby con il Catania del 22? Non precludo nulla a nessuno. Staremo a vedere…”. Tra gli strascichi dei fischi a Pastore e Cavani (“Non li ho capiti” – ammette il tecnico rosa) e l’ostacolo Bologna, Zenga rivela qual è Il vero pericolo. “La sosta è pericolosissima – avvisa -. Ho l’incubo del trolley. Ho paura che i giocatori possano pensare alla "vacanza" e alle coincidenze dei voli post-partita. Sì, c’è il rischio di un calo di concentrazione. Per tenere alta la guardia, dopo la trasferta torneremo tutti in Sicilia e ci alleneremo lunedì mattina. Poi darò tre giorni di riposo”. A chi chiede un Palermo ancor più spregiudicato, Zenga replica tra il serio e il faceto: “Più di così, che devo fare? Schierare Succi e Budan difensori centrali?”. Intanto, occhio al Bologna dei “soliti” ex. Da Guana a Bombardini passando per Raggi. Dall’Emilia annunciano un avversario assetato di punti, intenzionato a presentarsi con tre attaccanti. “Tutte le partite sono tappe di avvicinamento all’obiettivo Europa. Dobbiamo essere bravi a resettare match dopo match. E’ un campionato complicato, ma la squadra sa che può dire la sua con chiunque. Con il Genoa non mi è piaciuta la prima parte del secondo tempo. Ma abbiamo chiuso bene”. E proprio da qui il Palermo riparte, nella sua infinita rincorsa all’Europa.
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