A volte ritornano. Il Palermo va a Parma e si ritrova davanti Francesco Guidolin in panchina e Christian Zaccardo in campo: due facce note per tifosi palermitani e non, facce che evocano bei ricordi, grandi vittorie, traguardi mai più raggiunti, epiche lotte in Europa e in Italia. Il calcio di per sè è uno sport sentimentale dove il fascino dell'ex, l'amarcord, i risultati sugli almanacchi hanno un sapore particolare. Al tempo stesso però, il calcio è crudele come tutti gli sport, una strada da seguire senza mai guardarsi indietro: dopo ogni vittoria si cerca sempre di ottenerne un'altra, dopo ogni ciclo se ne deve aprire un altro, tutto viene rimesso in discussione ogni qual volta si gioca. Ricordare ciò che si è fatto prima non va bene, perchè o sei troppo nostalgico o ti culli troppo sugli allori o sei presuntuoso. Walter Zenga e il suo Palermo lo sanno e per questo tutti s'aspettano una squadra senza sentimentalismi, spietata, che guarda indietro solo per caricarsi, convincersi di poter fare di più. Prendere i tre punti, quelli che sono sfuggiti contro il Bari, poi arrivederci Francesco e Christian: è stato bello, ma questo è il calcio.
Organico al completo per i ducali e massima libertà di scelta per Guidolin: il modulo di partenza dovrebbe essere un solido 4-4-2. Tra i pali Mirante, portiere discontinuo ma di talento. Difesa esperta per una neopromossa, con Panucci leader assoluto al centro, Paci ad affiancarlo, Zaccardo a destra e Castellini a sinistra. I 4 di centrocampo sono abbastanza atipici perchè non c'è nessun esterno di fascia puro ma giocatori completi capaci sia d'interdire che di costruire: in mezzo c'è Galloppa, interno sottovalutatissimo, accanto a Mariga. Più esterni dovrebbero giocare due giocatori che Palermo l'hanno già sentita per circostanze diverse: Stefano Morrone, indimenticabile settepolmoni del primo Palermo di Zamparini, e Blerim Dzemaili, oggetto della telenovela di mercato finita male per i rosanero. Davanti punte giovani provenienti dal vivaio delle grandi milanesi: a rappresentare la scuola Inter c'è la scheggia Biabiany, mentre per la sponda rossonera della Madunina c'è il bomber Paloschi. Occhio alla panchina di lusso dei gialloblu, con ex rosanero come Dellafiore, Lanzafame e Alessandro Lucarelli oltre a punte col vizietto del gol come Nicola Amoruso e Valeri Bojinov.
Probabile Formazione - Mirante; Zaccardo, Panucci, Paci, Castellini; Dzemaili, Galloppa, Mariga, Morrone; Biabiany, Paloschi.
Panchina - Pavarini, Zenoni, Lucarelli, Dellafiore, Amoruso, Lanzafame, Bojinov.
Solito 4-3-1-2 per Zenga, ma con poche certezze. Confermatissima la difesa, con Rubinho in porta e, da sinistra verso destra Balzaretti, Bovo, Kjaer e Cassani. Unico intoccabile in mezzo Blasi, poi c'è tanta incertezza: lottano per due maglie Simplicio, Nocerino, Bertolo e Bresciano. Favoriti il brasiliano e il napoletano, ma Zenga potrebbe sorprendere tutti all'ultimo minuto. Dietro le punte si spera nelle illuminanti giocate di Javier Pastore: se poi l'argentino avesse stavolta anche un minimo di lucidità sotto porta il Palermo potrebbe davvero sperare di far bene. Davanti Miccoli c'è sempre, difficile invece capire chi lo aiuterà a creare problemi alla retroguardia ducale: Budan è favorito su Cavani, ma anche questo potrebbe essere una decisione dell'ultimo minuto. Poche novità dalla panchina, se si esclude il grande ritorno di Giulio Migliaccio, rientrato dall'infortunio occorsogli nella gara di Coppa Italia contro la Spal.
Probabile Formazione - Rubinho; Cassani, Bovo, Kjaer, Balzaretti; Nocerino, Blasi, Simplicio; Pastore; Budan, Miccoli.
Panchina - Sirigu, Goian, Migliaccio, Bertolo, Cavani, Budan, Succi.
Indisponibili - Hernandez, Liverani, Tedesco.
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