

Osservato speciale della gara, per i tifosi rosanero, è Javier Pastore, la mezza punta dell'Huracan il cui acquisto è stato annunciato da Zamparini (ma lui vorrebbe restare altri sei mesi all'Huracan). Il ventenne non ha fatto una gran partita, condizionato anche dalla gara di contenimento dei suoi: ha avuto una palla buona in contropiede nella ripresa, ma ha cercato un dribbling di troppo ed è stato fermato. Meglio il suo gemello De Federico, che si è reso pericoloso nel primo tempo con una azione alla Messi (lo ricorda per fisico e tipo di corsa palla al piede). Pastore però ha confermato di avere ottime doti teniche, accoppiate a un gran fisico (190 cm): ha anche visione di gioco e capacità di dare via la palla di prima trovando l'uomo giusto, anche spalle alla porta, in modo da far salire la squadra. Non è una prima punta, ma nemmeno il classico rifinitore argentino: può adattarsi al calcio europeo. Negli ultimi 30' è entrato nel Velez Joaquin Larrivey, centravanti il cui cartellino è ancora del Cagliari. "El Bati", che prima della partita aveva confermato di voler restare in Argentina e non tornare in Italia, come raccontato in precedenza è entrato nell'azione, scorretta, del gol da titolo. Poi si è mangiato il gol del raddoppio e nel finale è stato protagonista di una rissa con i giocatori della sua ex-squadra. Buona partita, dimotrando grinta e senso della posizione, per Nicolas Otamendi, difensor e centrale del Velez che pare interessare a parecchie squadre italiane, Inter e Palermo comprese. Alla fine fa festa, fra tifosi, lacrime, pioggia e persino sangue di qualche compagno.
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