ARTICOLI DEL GIORNO

- Serie A 2010/2011: Il calendario del Palermo

PALERMO: ROSANERO SU HERNANES

LE PROBABILI FORMAZIONI

LE PROBABILI FORMAZIONI
Filo diretto con la gazzetta

I gol dei rosa con D'Agostino by Gladiator987: Atalanta-Palermo

Televideo Rai

lunedì 30 marzo 2009

La crisi sorvola il calcio: Sempre stabili i mega ingaggi


Non c’è crisi che tenga. E poco importa se ha deciso di pagare da solo la penale al Los Angeles Galaxy pur di restare al Milan e vicino alla sua nazionale. Il più ricco è ancora lui: David Beckham. Almeno secondo l’annuale classifica stilata dal magazine France Football.
SE MESSI INIZIA COSI' – Lo Spice boy ha guadagnato nell’ultimo anno 32,4 milioni di euro. Stacca di quasi quattro milioni Lionel Messi che anche senza Pallone d’oro fa molto meglio di Cristiano Ronaldo, solo quarto con 18,3 milioni. La top ten include anche altri “italiani”. Terzo il compagno di squadra dell’inglese,Ronaldinho, a quota 19,6 milioni. Ancora un milanista al sesto posto: Kakà con 15,1 milioni. Tallonato dal “cugino” Ibrahimovic, fermo a 14.
CANNAVARO PRIMO AZZURRO – Cannavaro aggancia l’undicesimo posto con 11 milioni di euro. Fa meglio di Buffon, 16° con 10,5 milioni, e Del Piero (10,4 e 17°). Totti chiude la classifica che conta con 9,9 milioni di euro, al ventesimo posto. Scolari, con la comparsata a Chelsea, si è comunque messo in tasca 12,5 milioni di euro conquistando il gradino più alto del podio allenatori, davanti a Mourinho (11) e Hiddink (9). Quarto Capello con 8,5 milioni. Al nono posto anche il disoccupato Mancini: sei milioni. In Francia, Benzema, nonostante le critiche, guadagna più di tutti: 4,8 milioni di euro. Quinto Fabio Grosso, con 3,9 milioni. Ventesimo Gourcuff con 1,8 milioni di euro.

Beckham 32,4 milioni di euro
Messi 28,6
Ronaldinho 19,6
Cristiano Ronaldo 18,3
Henry 17
Kakà 15,1
Ibrahimovic 14
Rooney 13,5
Lampard 13
Terry 11,7
Cannavaro 11,5
Robinho 11,4
Ballack 11,3
Gerrard 11,3
Drogba 10,7
Buffon 10,5
Del Piero 10,4
Casillas 10,2
Fabregas 10
Totti 9,9

giovedì 26 marzo 2009

Sudafrica 2010: Parte il conto alla rovescia

Tra poco più di un anno, per la prima volta, un Mondiale di calcio sbarcherà nel continente nero, e in Sud Africa vogliono stupire. I Mondiali di calcio 2010, diciannovesima edizione del Campionato mondiale di calcio, si disputeranno dall'11 giugno all'11 luglio 2010 in Sudafrica. La finale si giocherà l'11 luglio a Johannesburg, mentre la finale per il terzo posto sarà invece disputata il 10 luglio a Port Elizabeth. Le semifinali a Città del Capo e Durban il 6 e 7 luglio. Per la prima volta questa manifestazione sarà ospitata da un paese africano. La decisione è giunta dopo che la FIFA aveva deciso di assegnare i Mondiali dal 2010 in poi a rotazione tra i vari continenti. Il primo continente scelto, il 7 luglio 2001, è stata l'Africa. Gli organizzatori devono dare delle certezze su sicurezza, infrastrutture e trasporti, ma intanto annunciano con orgoglio che "si giocherà negli stadi migliori nella storia della coppa del Mondo". La mascotte ufficiale della manifestazione è stata svelata il 22 settembre 2008: il suo nome è Zakumi ed è un leopardo dai capelli verdi. Il nome è composto dai suoni "Za", acronimo per "Sudafrica" in afrikaans, e "Kumi", che significa "10" in vari dialetti locali. Quattro impianti sono esistenti e a giugno ospiteranno la Confederation Cup, antipasto della rassegna iridata. Gli altri sei, nuovi o completamente ristrutturati, saranno completati entro ottobre e, a vedere le suggestive immagini mostrate giovedì a Milano dal presidente del comitato organizzatore Danny Jordan, l'orgoglio sudafricano è tutt'altro che infondato: una capienza complessiva di 570mila persone e strutture avveniristiche.
Il fiore all'occhiello è il Soccer City di Johannesburg: un impianto totalmente ristrutturato con capienza aumentata a 94.700 posti che, assicura Jordan, "di notte, illuminato, darà l'immagine di una pentola africana sul fuoco". A Città del Capo, poi, il Green Point Stadium (68mila posti) é destinato a diventare un'icona, con la sua struttura a nido (vi hanno lavorato anche due compagnie italiane) che, dalla tribune più alte, offre una veduta sulla costa e su Table Mountain, la montagna piatta. Altrettanto suggestivo è lo stadio di Durban: 70mila posti sugli spalti e un arco alto 105 metri che sovrasta il campo e può essere scalato a piedi (se si ha voglia di salire 5.500 gradini) per godere di una vista mozzafiato. O il Mbombela Stadium, con le sue colonne di acciaio che ricordano le giraffe del vicino Kruger National Park. Completamente nuovi saranno anche il Peter Mokaba (45mila posti) di Polokwane e il Port Elizabeth Stadium (46mila posti) nella Nelson Mandela Bay dove si giocherà la gara inaugurale. "Sono già stati venduti 890mila dei tre milioni di biglietti a disposizione, in ben 140 Paesi", ha annunciato Jordan, assicurando che in Sud Africa c'é grande attesa per Italia-Brasile, l'evento clou della Confederations Cup che sarà anche un test importante. "Sono in corso i programmi di espansione degli aeroporti, dei servizi ferroviari e sono in arrivo 450 nuovi autobus", ha dichiarato il presidente che offre molti dettagli sulle città principali, meno, invece, sui centri periferici. Ma il Sud Africa ha bisogno di dare certezze soprattutto per quanto riguarda la sicurezza. "Abbiamo investito 1,3 miliardi di rand (oltre 100 milioni di euro) per aumentare le forze di polizia di 41mila agenti, addestrare 45mila steward e fornirci di elicotteri - ha spiegato Jordan -. In passato abbiamo già ospitato diversi grandi eventi sportivi e non abbiamo mai avuto un incidente". "Il Sud Africa è pronto", ha poi assicurato in video conferenza con Palazzo Marino il vice ministro per lo Sport, Get Oosthuyzen. E in proposito arrivano le conferme dei testimonial Luis Jimenez , centrocampista dell'Inter la cui Nazionale ha giocato proprio in Sud Africa poco tempo fa, e di Clarence Seedorf, centrocampista del Milan impegnato in Sud Africa con una serie di progetti di beneficenza attraverso la sua onlus Champions For Children.

domenica 22 marzo 2009

Chievo-Palermo: le pagelle del popolo


Amelia 5,5: Il numero 32 rosanero nonostante la pressione esercitata dai clivensi non compie degli interventi di particolare rilevanza o spettacolarità, ordinaria amministrazione. In ocasione della rete di Luciano, però, anticipa l'intervento e consente al giocatore brasiliano di poter facilmente piazzare la sfera.

Cassani 5: L'espulsione è figlia di una situazione sfortunata davanti alla quale si doveva operare una scelta in pochi secondi. Prima del fattaccio la sua prestazione non era stata nè esaltante nè disastrosa.

Carrozzieri 5: Il colosso rosanero non entusiasma e appare un'altra persona rispetto al leone di Firenze. In più di una circostanza sbaglia il tempo dell'intervento e commette diversi errori di imprecisione in fase di impostazione.

Bovo 5: Come può un avversario impensierire la retroguardia se si trova oltre la propria metacampo e spalle alla porta? Il difensore rimano, nonostante la risposta a questa domanda sia ovvia, "arricchisce" una giornata storta con un cartellino giallo assurdo che lo costringerà a saltare il Torino. Non è deciso e veloce come al solito, si adegua alla prestazione di diversi compagni.

Balzaretti 4,5: Si possono compiere cinque passi indietro rispetto alle scorse settimane? Si, e Balzaretti ne è la prova. Impreciso in fase di impostazione, decide di temporeggiare e di non rinviare prontamente, appoggia inaspettatamente verso Bovo, e dà il via all'azione che costringe Cassani al rosso. Si dimentica della propria fascia di competenza e in occasione del gol gialloblu va a fare la diagonale in una zona prossima al dischetto del rigore. In ritardo in molte situazioni, incide sull'andamento della squadra.

Nocerino 6: Uno dei pochi che può uscire dal campo a testa alta. Pressa a tutto campo ed effettua anche più di un intervento elegante a centrocampo. Cerca anche di proporsi come alternativa di un Liverani annullato dal centrocampo clivense.

Hernandez s.v: Secondo spezzone di gara anonimo per lui.

Liverani 5: Viene annullato dal centrocampo clivense e non riesce ad entrare in partita. Cerca di strafare e spesso viene salvato dal fischio del direttore di gara.

Migliaccio 6: Anche lui come Nocerino non ci sta e lotta come sempre come un leone. Impressionante il numero di colpi che subisce ma come sempre è l'ultimo a mollare. In fase di interdizione e sui palloni aerei è una sicurezza.

Kjaer 5,5: Prestazione anonima e giocata in una posizione inusuale per lui. Il giovane danese in quarantacinque minuti non riesce a lasciare il segno. Buon per il Palermo vista la presenza a Verona di Ariedo Braida, ds rossonero.

Simplicio 4: Non abbiamo mai esaltato questo giocatore nelle giornate di grazia proprio perchè, conoscendolo dopo tre anni, era prevedibile che il 'sogno' non sarebbe durato molto. Ballardini nel ruolo di trequartista non ha alternative ed è costretto a schierarlo anche in questo stato. Speriamo che non si commetta l'errore di considerarlo, così come Bresciano, un elemento fondamentale per il Palermo del futuro. Una gara sfavillante e dieci obrobriose, questo è Simplicio.

Succi 5: Generoso, tenace, volenteroso, dedito al sacrificio...ma non all'altezza. Si tratta di un attaccante che può trovare la sua dimensione in una squadra di bassa classifica o in una di B che lotta per la promozione. Se non fosse stato così, dopo sei mesi, non avremmo avuto motivo per affermare tutto questo.

Mchedlidze 5,5: Il giovane georgiano lotta e cerca di aiutare i compagni ma spesso cerca di osare troppo, in particolare effettuando delle giocate che vista la sua condizione fisica potrebbero costargli caro. Ha un problema alla caviglia eppure effettua estirate e scivolate che lo costringono negli ultimi dieci minuti a soffrire. L'assoluta mancanza di un'impostazione di gioco dei suoi lo mette in condizione di non concludere mai a rete.

Cavani 5: Evanescente, ed assolutamente discontinuo come Simplicio. Non conclude mai in novanta minuti verso la porta avversaria e non riesce ad incidere sull'incontro. Corre tanto come sempre ma il Palermo ha bisogno di un bomber più di un generosissimo attaccante di movimento. Giocando più del doppio delle gare di Pazzini, ha realizzato solo un gol in più dell'ex viola. Una statistica che si commenta da sola.

sabato 21 marzo 2009

La preview di Chievo-Palermo

Palermo a Verona per continuare a mantenere le speranze europee e sognare ancora. L'irragiungibile Champions è a 6 punti, ma soprattutto la UEFA è a 4 punti: un occasione da sfruttare, perchè non capita tutti i giorni che il Genoa giochi una gara delicata contro la mina vagante Udinese, o che la Roma giochi il derby degli acciaccati con la Juventus. In mezzo, anche il derby toscano Fiorentina-Siena, aperto a tutti i pronostici (i bianconeri vinsero all'andata). Insomma, sarà importante guardare le altre gare, ma non perdere la concentrazione contro un Chievo in ripresa, pronto a tentare la fuga dalla palude della zona retrocessione. Una trasferta dura, ma non la più dura per i rosanero, che possono portare a casa i 3 punti, a patto di vedere un Palermo simile a quello delle ultime uscite, non una squadra paurosa e timida, ma un 11 sulla strada della redenzione post-derby.


Chievo senza Makinwa, ma soprattutto senza l'importante lavoro in mezzo al campo di Bentivoglio. Nonostante ciò, Di Carlo non dovrebbe sconvolgere il solito 4-3-1-2. In porta Sorrentino, protetto da un difesa che vede da sinistra verso destra Mantovani, la coppia di centrali Yepes-Morero ed infine il meno talentuoso Frey sulla destra. Centrocampo di quantità ma anche di spinta con Rigoni in mezzo, Luciano sulla destra e Marcolini sulla sinistra: quest'ultimo però potrebbe anche giocare più avanzato, scambiando spesso la sua posizione con Pinzi, giocatore duttile in quanto in grado di giocare dietro le punte ma di svolgere anche il fondamentale lavoro di cucitare tra reparti in mezzo al campo. Davanti, spazio a Pellissier e ad un Bogdani già giustiziere delPalermo in passato, ed in gran forma, nonostante la rapidità rimanga sempre quella che è. Emergenza in panchina: manca una vera punta, i giocatori più offensivi, Esposito e Langella, sono più che altro esterni offensivi. Possibile che Di Carlo, di fronte ad uno svantaggio, decida dunque di passare ad un 4-3-3.

Probabile Formazione - Sorrentino; Mantovani, Yepes, Morero, Frey; Marcolini, Rigoni, Luciano; Pinzi; Pellissier, Bogdani.

Panchina - Squizzi, Scardina, Sardo, Italiano, Colucci, Esposito, Langella.

Indisponibili - Bentivoglio, Makinwa.


Palermo ancora senza Bresciano, Budan e Guana, ma soprattutto senza lo squalificato Miccoli. Ballardini comunque non pare esser intenzionato a cambiare modulo e giocare con un difensivo 4-3-2-1, ma sembra che possa mantenere il suo 4-3-1-2. In porta Amelia, solita difesa a quattro con Cassani e Balzaretti esterni, Bovo e il rientrante Carrozzieri in mezzo. Confermato il centrocampo a 3 che tanto bene aveva fatto col Lecce, con Migliaccio e Nocerino a guardar le spalle a Liverani. Simplicio dietro le punte Cavani e...Succi, che pare aver battuto la concorrenza di Michelidze ed Hernandèz, in una scelta che probabilmente farà storcere il naso agli attenti osservatori delle vicende rosanero.
Probabile Formazione - Amelia; Balzaretti, Bovo, Carrozzieri, Cassani; Nocerino, Liverani, Migliaccio; Simplicio; Cavani, Succi.

Panchina - Ujkani, Savini, Morganella, Kjaer, Tedesco, Michelidze, Hernandèz.

Indisponibili - Budan, Guana, Bresciano, Miccoli.


mercoledì 18 marzo 2009

Mister, a Verona è l'ora di Levan

Ha esordito a Napoli, ha impressionato a Roma ed a Genova, ha firmato il gol vittoria a Torino contro la Juventus, non ha mai giocato un secondo al Barbera. A Verona, vista anche la squalifica di Miccoli, è arrivata l'ora di Levan Mchedlidze, o almeno così si spera. L'infortunio al ginocchio sinistro rimediato dopo l'ottima prova da titolare giocata contro la formazione di Gasperini ha un pò frenato l'ascesa nel contesto delle gerarchie del reparto offensivo di questo ragazzo. Una giovane promessa che fa vedere sprazzi di grandissime qualità e potenzialità ogni volta che scende in campo. Contro il Chievo mancherà Miccoli e Ballardini ha l'occasione per dar nuovamente fiducia a Mchedlidze. Sinceramente non vederlo in campo fa un pò 'spinnare' come si dice da noi, perchè è evidente che il ragazzo vale tantissimo, specialmente in gare non proibitive. E' l'unico centravanti di peso del Palermo, dato che Succi comunque ha già dimostrato di essere un buon attaccante, ma che potrebbe trovare la sua dimensione ideale in un'altra piazza, un pò come ha fatto Caracciolo tornando a Brescia, una squadra d'alta classifica di B. Simplicio dietro a Cavani e Mchedlidze, è questo il pensiero del popolo. Quando questo ragazzo riuscirà a giocare con continuità anche tutti gli altri capiranno di aver sempre avuto in casa quel centravanti che tutti reclamano a gran voce.

lunedì 16 marzo 2009

Palermo - Lecce: le pagelle del popolo


Amelia 5: L'estremo difensore rosanero non appare particolarmente inspirato e si fa trovare inpreparato in occasione dei due gol di Tiribocchi. In particolare nel secondo gol è apparso troppo statico.

Cassani 6: Non brilla e non punge più di tanto. Anche quando non appare al massimo riesce comunque a giocare una buona gara. Forse su indicazione del tecnico Ballardini non fluidifica con costanza come accadeva sino a qualche settimana fa.

Bovo 5,5: Il centrale rosa gioca una buona gara ma macchia una prestazione dignitosa con l'incertezza del raddoppio leccese. Lascia a Tiribocchi quei secondi di troppo che consentono al salentino di stoppare, controllare e calciare a rete.

Kjaer 6: Il danesino riscatta una prestazione non entusiasmante con un gol bello ma fortunoso. Ha acquisito una tale sicurezza che ormai risalta molto di più un suo errore rispetto ad una bella giocata. Che come per Amauri sia già iniziato il conto alla rovescia?

Balzaretti 7: Una certezza assoluta. Lungo la fascia sinisra corre come non mai e rappresenta una spina nel fianco per le difese avversarie. Negli ultimi mesi la sua condizione atletica è cresciuta a vista d'occhio e adesso Balzaretti è sicuramente uno dei migliori terzini d'Italia.

Nocerino 6: Un pò in ombra: non brilla ma come sempre dà tanta sostanza al centrocampo rosanero. E' ormai chiaro che questo è un calciatore che dà tanta quantità al Palermo e che quindi in vista della prossima stagione i rosa dovrebbero affiancare a lui e Liverani un mediano dalle ottime doti tecniche.

Tedesco s.v: Ennesima presenza in A per il centrocampista palermitano.

Liverani 7: Lancia Miccoli in occasione del terzo gol, manda a rete di prima intenzione Simplicio dando il via all'azione che conduce i rosa al quinto gol. Ormai questo calciatore non ha molti segreti per il pubblico palermitano. Non ha un passo felino, ma ha i piedi di velluto che pochi centrocampisti in Italia possono vantare.

Migliaccio 6: Grande generosità per il mediano rosa. Si adegua a quelli che possono essere i suoi compiti e morde le caviglia degli avversari. Meglio un Migliaccio così che un Bresciano perennemente a mezzo servizio.

Simplicio 7: Perchè non gioca sempre così? Con questa domanda si potrebbe riassumere la sua prova. E' ormai chiaro che quando è in giornata il brasiliano fa la differenza ma il problema sta proprio nel fatto che questo calciatore è sin troppo altalenante. In passato aveva già regalato giornate così ai tifosi rosanero, ma dopo qualche settimana era tornato a viaggiare lungo le sua personalissime montagne russe.

Miccoli 6: Contro la sua squadra del cuore non vuole affondare il colpo ed è quasi costretto a mettere a segno il terzo gol. Attaggiamento di tutto rispetto ma forse un pò troppo eccessivo, non tanto per la valenza di un comportamento così ma perchè insolito se accostato a quello di altri colleghi illustri.

Savini s.v: Entra nel finale anche se sul 5-2 era più consigliato far esordire Morganella o mettere in campo la stellina Mchedlidze che fa sempre benissimo, fa intravvedere delle grandissime giocate, ma che deve sperare che Succi non ci sia per scendere in campo.

Cavani 7: Vedi Simplicio. Una grande giornata per un ragazzo che brilla a tratti. E' facile parlare di riscatto dalle critiche dopo una giornata come questa. E' più opportuno giudicare con un pizzico di oculatezza.

Hernandez s.v: Timido esordio a furor di popolo per la giovane promessa rosanero.

sabato 14 marzo 2009

La preview di Palermo-Lecce

Dopo la partita casalinga da dimenticare contro i rivali storici, ecco che al Barbera arriva chi, col Palermo, ha sempre regalato un grande spettacolo non solo in campo, ma anche sugli spalti. E' Palermo-Lecce, è la partita delle tifoserie gemellate, ma è soprattutto una partita nella quale si mette in gioco moltissimo: il Palermo dopo il bel successo di Firenze ha smesso di soffocare ma soprattutto è tornato, complici risultati favorevoli, a respirare un clima UEFA, una coppa che forse non verrà raggiunta ma che rappresenta una speranza e uno scopo da tenere viva. Di contro il Lecce deve uscire delle paludi della zona retrocessione, e per farlo ha cambiato la gestione tecnica portando in panchina Gigi De Canio, uomo da missioni delicate e talvolta anche impossibili, che spera di dare un volto nuovo ai giallorossi del Salento. Un volto tattico che andrebbe ad analizzare immediatamente, nel proporre le probabili formazioni:

Palermo che finalmente può contare su Levan Michelidze, rientrato dopo oltre un mese. Di contro, out per la gara contro il Lecce non solo Budan, ma Guana e Bresciano per infortunio e Carrozzieri per squalifica. Ballardini dovrebbe comunque continuare con il suo irriducibile 4-3-1-2: Amelia in porta, Cassani e Balzaretti sulle fasce, Bovo e Kjaer in mezzo alla difesa; A centrocampo dentro Nocerino e Migliaccio a far da guardie del corpo a Liverani, mentre Simplicio sosterrà le punte Cavani e Miccoli. Qualche dubbio per la presenza di Miccoli, ma Balalrdini ha dichiarato: "Ci sarà e non sarà emozionato. Se sta bene sarà come al solito la nostra arma in più". Nel caso in cui il bomber rosanero non ce la dovesse fare scalpitano in panca il rientrante georgiano, Davide Succi e La Joya Hernandèz.

Probabile Formazione - Amelia; Cassani, Bovo, Kjaer, Balzaretti; Nocerino, Liverani, Migliaccio; Simplicio; Cavani, Miccoli.

Panchina - Ujkani, Savini, Morganella, Tedesco, Succi, Michelidze, Hernandèz.

Indisponibili - Budan, Guana, Bresciano, Carrozzieri.


Dubbi per De Canio legati più al modulo che agli uomini: giocare un 3-4-3 avanzando Caserta dalla sua posizione naturale (data l'indisponibilità di Cacia) o andare con un 3-5-2 considerato anche che al centrocampo manca ancora la sostanza di Giacomazzi e Ariatti (squalificato per 2 turni)? Pare più probabile un 3-4-3, con Rosati in porta, Stendardo, Fabiano e Schiavi come non insuperabili centrali, in mezzo al campo la regia di Zanchetta e la quantità di Ardito, mentre sulle fasce correranno Antunes e l'ex rosanero Munari. Davanti, oltre al già citato Caserta, spazio a Castillo e al bomber con meno collo della serie A, ovvero Tiribocchi. Partono dalla panchina gli acquisti di Gennaio, gente come Edinho, Papa Waigo e Papadopoulos.

Probabile Formazione - Rosati; Stendardo, Fabiano, Schiavi; Antunes, Ardito, Zanchetta, Munari; Castillo, Tiribocchi, Caserta.

Panchina - Benussi, Polenghi, Angelo, Edinho, Vives, Papa Waigo, Papadopoulos.

Indisponibili - Cacia, Esposito, Giacomazzi, Ariatti.

giovedì 12 marzo 2009

UEFA Cup, l'Udinese tiene alto il tricolore

Ne è rimasta solo una. E seppur a fatica, fa ancora il proprio dovere. l'Udinese tiene alto il tricolore: gran gara per la squadra di Marino che gioca meglio di uno Zenit rinunciatario e pericoloso solo nella ripresa, con Zyrianov e con la traversa Tymoschuk. I gol della squadra friulana, dopo una gara del genere, arrivano solo nel finale: al 40' il vantaggio con il tap-in di Quagliarella sull'assist della destra di Pepe, poi il raddoppio con Di Natale, che trasforma allo scadere un rigore concesso per una trattenuta in area su Obodo. Ora per i friulani il ritorno a San Pietroburgo sembra tutt'altro che impossibile, forti di un doppio vantaggio certamente confortevole: di contro, lo Zenit conferma un'annata di certo non all'altezza di quella che, l'anno scorso, lo portò al trionfo nella seconda competizione europea.
Il successo dell'Udinese s'inserisce nel contesto di un turno dove il fattore campo si è rivelato fondamentale, tant'è che non si è registrato alcun successo in trasferta. Oltre ai friulani, il Manchester City sembra l'unica squadra con un margine rassicurante: i Citizens hanno battuto 2-0 l'Aalborg, con reti di Caicedo e Wright-Philipps, in una serata in cui Robinho è però stato il protagonista, con giocate di grande ispirazione.
Bene le squadre che hanno fatto fuori Fiorentina e Milan: l'Ajax ha perso a Marsiglia soccombendo nella fase inziale con 2 gol subiti in 33', ma ha immediatamente accorciato le distanze con un 2-1 che fa sperare in ottica ritorno, sul proprio campo; il Werder ha faticato un po' di più, ma ha portato a casa un 1-0 incoraggiante contro i francesi del St. Etienne.
Male il Metalist, che era riuscito a buttar fuori la Samp: gara sofferta a Kiev, con la Dynamo che forse avrebbe meritato un vantaggio ben più cospiscuo dell'1-0 finale. Si è imposto di misura anche il CSKA Mosca, che ha liquidato lo Shaktar Donetsk con un rigore di Vagnèr Love, dopo aver sofferto per gran parte del match.
In una giornata del genere è presente però anche il segno X: se è sorprendente lo 0-0 con cui lo Sporting Braga è uscito incolume dal Parco dei Principi di Parigi nella sfida contro il PSG, sorprende meno la buona vena del Galatasaray, che ha confermato quanto di buono fatto nella fase a girone e nei sedicesimi pareggiando ad Amburgo: i turchi si erano addirittura portati sullo 0-1 col capitano Akman, poi però c'ha pensato Jansen a rivitalizzare un Amburgo arrembante nel finale, ma incapace di vincerla e ora atteso ad un compito durissimo nella gara di ritorno.


Udinese - Zenit San Pietroburgo 2-0 (86' Quagliarella, 90' Di Natale)
Werder Brema - Saint Etienne 1-0 (20' Naldo)
Paris Saint Germaine - Sporting Braga 0-0
CSKA Mosca - Shaktar Donetsk 1-0 (50' Vagnèr Love)
Manchester City - BK Aalborg 2-0 (8' Caicedo, 30' Wright-Philipps)
Olympique Marsiglia - Ajax Amsterdam 2-1 (19' Cheyrou, 33' Niang; 36' Suarez)
Dynamo Kiev- Metalist 1-0 (54' Vukojevic)
Amburgo - Galatasaray 1-1 (49' Jansen; 32' Akman)

Champions League: Crolla definitivamente l'impero italiano?


L'Italia è fuori dall'Europa che conta. Con soltanto l'Udinese rimasta in corsa in Coppa Uefa, i motivi per disperarsi sono parecchi. E le ultime due serate di Champions ne sono state la testimonianza. Il fatto che Juventus, Roma e Inter siano uscite dopo aver fatto prestazioni comunque buone dovrebbe suonare come ulteriore campanello d'allarme. Anche se le nostre se la giocano sino in fondo e sbagliano il meno possibile non riescono ad andare avanti in Europa. E, allora, è forse il caso di cambiare qualcosa. Intanto, proviamo a vedere perché è andata così anche quest"anno.
1. MANCANZA DI FORTUNA: non si può di certo dire che essere sorteggiati contro Arsenal, Chelsea e Manchester United sia il massimo della vita. Specie se, nel caso di Roma e Juventus, si è giunti primi nel proprio girone.
2. LE NOSTRE PECCHE: la Fiorentina è parsa più che impreparata alla ribalta della Champions League, mentre la Roma è stata minata da una serie impressionante di infortuni e paga in parte l'atteggiamento troppo timoroso dell'andata e la confusione nel caso Panucci. Diverso il discorso per la Juventus, che ha lottato ad armi pari con il Chelsea ma che alla fine non ce l'ha fatta (non tutte le mosse di Ranieri sono state però perfette), e l'Inter. Qualche colpa Mourinho ce l'ha e lo Special One paga la gara non giocata a San Siro e lo schieramento iniziale di Manchester (perché tirare fuori dall'armadio Vieira?).
3. I LORO MERITI: quando si incrociano tecnici del calibro di Arsene Wenger, Guus Hiddink e Alex Ferguson il rischio di uscire è sempre grande. Forse se Scolari fosse rimasto al Chelsea almeno un'italiana ai quarti ci sarebbe
4. GLI INFORTUNI: alla Roma mancavano Cicinho, Cassetti, Mexes, mentre Totti, Vucinic, Pizarro, Aquilani e Juan hanno giocato stringendo i denti. La Juventus aveva fuori Legrottaglie, Sissoko, Camoranesi, Marchionni, De Ceglie e ha perso Nedved dopo 12'. L'Inter era priva di Materazzi e Chivu, mentre Samuel è stato recuperato solo in extremis. Serve altro?
5. IL FLOP DEI NOSTRI GRANDI: che Totti non stesse bene lo si è visto benissimo tra andata e ritorno con l'Arsenal. Che Del Piero non abbia fatto sfracelli e Trezeguet abbia concluso poco è indubbio. Che Ibrahimovic non abbia mai segnato in un match a eliminazione diretta di Champions è un dato di fatto. Senza i lampi delle stelle è dura andare in fondo.
6. FACILI ILLUSIONI: qualcuno all'estero ha parlato di complesso d'inferiorità delle italiane nei confronti delle inglesi. In realtà, il problema sembra essere un altro. Le squadre nostrane si avvicinano all'Europa con un po' troppa faciloneria, con la convinzione di poter arrivare in fondo senza problemi. E chi si era detto soddisfatto di doversela giocare con il Manchester United non ha di certo migliorato la situazione.
7. L'ETA': vedere correre come dannati i ragazzini dell'Arsenal o due fenomeni ancora in età verde come Rooney e Cristiano Ronaldo potrebbe far riflettere. Solo il Chelsea ha una età media italiana. Ma, almeno, Motta, Santon e Balotelli hanno vissuto il loro battesimo di fuoco. E questo lascia ben sperare per il futuro.
8. IL FATTORE ATLETICO: si ha ormai l'impressione che dalle nostre parti si giochi un certo tipo di calcio (tattico ma lento) e dalle altre (specie in Premier League) se ne pratichi uno dai ritmi ben più elevati. Di chi sia la colpa non si sa. Di chi siano i meriti neppure. Ma il problema rimane.
9. GLI INVESTIMENTI: il triplice confronto con le inglesi rischia di essere solo la punta dell'iceberg di un problema ben più profondo. In Premier League gli investimenti (e gli indebitamenti) sono decisamente più elevati rispetto a quelli della nostra Serie A. Alla lunga il confronto diventa insostenibile. E forse lo è già.
10. IL DECLINO: l'impero italiano si è sgretolato pezzo dopo pezzo sotto i nostri occhi. Il paragone tra gli anni Novanta e gli ultimi dieci anni è impietoso. Dal 1990 al 1999 le squadre provenienti dalla Serie A hanno portato a casa 18 coppe europee (3 Coppe dei Campioni e 8 finaliste, 7 Uefa, 3 Coppe delle Coppe e 5 Supercoppe). Dal 2000 al 2009 sono arrivate la miseria di 2 Champions League (e 4 finaliste, con l'onore di Milan-Juventus) e 2 Supercoppe. La finale di Manchester 2003 può essere davvero considerata come l'ultima gioia del nostro calcio. Adesso la retrocessione nel ranking Uefa pare il minimo.

martedì 10 marzo 2009

Lecce: A Palermo la prima di De Canio


ERA NELL'ARIA - Il Lecce ha esonerato l’allenatore Mario Beretta e affidato la squadra a Gigi De Canio. La decisione arriva all’indomani del pareggio per 0-0 dei giallorossi contro la Reggina. Il Lecce è penultimo in classifica a quota 23 punti, a +4 proprio sulla Reggina e a -1 dalle terzultime, Torino e Chievo.

SITUAZIONE DELICATA - Domenica il Lecce non è riuscito ad andare oltre lo 0-0 casalingo contro la Reggina, restando così invischiato in piena zona retrocessione e saltando l’appuntamento con il successo che manca dal 1° febbraio, quando i pugliesi si imposero in casa del Siena per 2-1. Un pari che non è piaciuto al presidente Giovanni Semeraro: «Abbiamo pareggiato anche con la Reggina e ci aspettavamo una bella vittoria - aveva detto ai microfoni di Sky -. Non sono un "mangia allenatori", non lo sono mai stato, ma abbiamo deciso di riunirci per esaminare questa delicata situazione. Prenderemo una decisione. Certamente una scossa può essere determinata dal cambio di allenatore».

E SONO SETTE - L'esonero di Beretta da parte del Lecce rappresenta il settimo cambio in panchina in serie A dall'inizio del campionato. Ecco i precedenti: Stefano Colantuono (Palermo), esonerato il 4 settembre dopo la prima giornata e sostituito da Davide Ballardini; Daniele Arrigoni (Bologna), esonerato il 3 novembre dopo la decima giornata e sostituito da Sinisa Mihajlovic; Giuseppe Iachini (Chievo), esonerato il 4 novembre dopo la decima giornata e sostituito da Domenico Di Carlo; Gianni De Biasi (Torino), esonerato l'8 dicembre dopo la quindicesima giornata e sostituito da Walter Novellino; Nevio Orlandi (Reggina), esonerato il 16 dicembre dopo la sedicesima giornata e sostituito da Giuseppe Pillon; Giuseppe Pillon (Reggina), esonerato il 25 gennaio dopo la ventesima giornata e sostituito dal richiamato Nevio Orlandi.

domenica 8 marzo 2009

Fiorentina-Palermo: le pagelle del popolo


Amelia 6: Nessun intervento di particolare entità per il portiere rosanero abile comunque a dar sicurezza al reparto.

Cassani 6,5: Ennesima prestazione più che sufficiente del terzino rosa che oltre all'impegno in fase difensiva riesce ad esprimersi in maniera pungente anche in avanti. Sfiore il gol del tre a zero con un taglio da attaccante puro.

Carrozzieri 8: Impressionante. Quando si dice, 'di testa le prende tutte', ecco si potrebbe riassumere così la prova di questo difensore di assoluta qualità. Quando non c'è si vede.

Bovo 6: La sua prova è lineare. Non commette gravi ingenuità, a parte l'intervento su Gilardino che gli costa un'ammonizione evitabilissima.

Balzaretti 6,5: La sua condizione cresce domenica dopo domenica. Rappresenta un punto di forza per questa squadra che riesce a dare il proprio contributo in tutte e due le fasi di gioco. Veloce e dinamico, affianca a tali caratteristiche una concentrazione che gli consente di prodursi in interventi difensivi di pregevole fattura.

Nocerino 6: Nel primo tempo in molti non avevano nemmeno notato che il numero 33 rosanero fosse sceso in campo. Nella ripresa la sua prestazione cresce per intensità minuto dopo minuto consentento al centrocampo rosanero di respirare in più di un'occasione.

Liverani 6: Davanti il suo ex pubblico il capitano rosa gioca una buona gara basata soprattutto dalla precisione dei suoi tocchi e dalla voglia di cimentarsi esclusivamente in giocate semplici ma efficaci. Spesso il gioco dei rosa si basa molto sul ruolo del capitano ma, nel bene e nel male, questa è una pedina fondamentale per lo scacchiere rosanero.

Guana 6: Onesta partita del numero 14 rosa che poteva anche timbrare il cartellino se solo avesse avuto un pò più di freddezza e personalità. Nella ripresa un brutto fallo di Montolivo lo fa ingrangere contro Melo ed è la sua spalla ad avere la peggio.

Tedesco s.v: L'emblema di una squadra ferita. Entra nella ripresa per dar equilibrio e tanta grinta al centrocampo rosanero.

Simplicio 7: Quando gioca così è il nervosismo che cresce dentro i tifosi rosanero che si chiedono: "perchè non gioca sempre così questo ragazzo?". Il problema non risiede nelle qualità del giocatore, che ci sono, ma nel fatto che questo sia un giocatore troppo discontinuo. Quella di oggi è una grandissima partita, ma questa grandi giornate dovrebbero verificarsi un pò più spesso.

Miccoli 7: Il suo gol suona ancora una volta la carica per i suoi e premia un ragazzo che nelle ultime settimane ha lottato da solo contro le difese avversarie. Spreca qualche occasione nel primo tempo, poi nella ripresa mette all'angolino il pallone del 2 a 0. Quando c'è è determinante, ma questa ormai è cosa nota.

Kjaer 6: Prende il posto di Miccoli e va a dar man forte alla difesa. Un girone dopo il suo esordio questo ragazzo ha fatto dei passi da gigante. Certezza.

Cavani 7: Vedi Simplicio. Una risposta sintetica che definisce al meglio la prestazione di un ragazzo che dovrebbe essere utilizzato in maniera diversa. Da seconda punta potrebbe dare senza dubbio di più.

Succi s.v: Entra in campo quando tutti i tifosi rosanero attendevano l'ingresso di Hernandez.

sabato 7 marzo 2009

La preview di Fiorentina-Palermo


La quiete dopo la tempesta. Il Palermo va a Firenze quasi in silenzio, col capo chino e la coda tra le gambe: si sa che questa non è e non sarà mai la partita del riscatto, che sconfitte come quelle del catastrofico derby non possono esser dimenticate così in fretta. Tuttavia, lo spettacolo della vita e del calcio va avanti: se ciò da un certo punto di vista può sembrare crudele, dall'altro si sa che viene sempre offerta una nuova possibilità di riscatto. Si va Firenze dunque, e si va per far risultato, cercare una parziale soddisfazione e placare l'ambiente bollente: a Firenze va una squadra in cerca di redenzione, che deve rimuovere i fantasmi rosazzurri e concentrarsi sul viola avversario. Basterà a battere la Fiorentina?Forse no, ma come si è visto Domenica scorsa, il calcio spesso è imprevedibile...





Fiorentina senza l'ex Santana e probabilmente anche senza Kuzmanovic. A queste due assenze per problemi fisici s'aggiunge la squalifica del bidone dell'anno Vargas. Formazione pressochè decisa: la saracinesca Frey proteggerà la porta, con l'aiuto di Dainelli-Gamberini al centro. Sulle fasce spazio a sinistra per Pasqual, un tempo oggetto di più di una conversazione sul mercato, e a destra per Comotto, un altro giocatore che non tanto tempo fa fu inseguito dal Palermo senza fortuna. In mezzo al campo, l'irruenza di Felipe Melo e la quantità garantita da Donadel faranno da complemento alle idee create da Montolivo. Nel reparto avanzato attorno al perno Gilardino orbiteranno Semioli, ma soprattutto Mutu.


Probabile Formazione - Frey; Pasqual, Gamberini, Dainelli, Comotto; Donadel, Felipe Melo, Montolivo; Mutu, Gilardino, Semioli.


Panchina - Storari, Kroldrup, Zauri, Jorgensen, Gobbi, Bonazzoli, Jovetic.


Indisponibili - Vargas, Santana, Kuzmanovic.




Un Palermo tutto nuovo quello che si presenta a Firenze, ma solo nel modulo. Formazione più prudente, alla luce della rinuncia agli squalificati Migliaccio e Bresciano (alla quale si aggiungono le assenze per i soliti travagli fisici di Budan e Michelidze). 3-4-1-2 dunque con davanti ad Amelia i 3 centrali Bovo, Carrozzieri e Kjaer. Balzaretti e Cassani giocheranno invece molto più alti, sulla stessa linea di Liverani e Nocerino. Davanti il solito trio con Simplicio dietro a Miccoli e Cavani. Ampiamente prevedibile comunque che questo 3-4-1-2 si trasformi, in fase difensiva, in un molto più cauto 5-3-2, con i due terzini più arretrati e Simplicio a dar una mano ai due centrocampisti puri. Un occhio particolare domani per la panchina, dove siederà per la prima volta La Joya Abel Hernandèz.


Probabile Formazione - Amelia; Kjaer, Carrozzieri, Bovo; Cassani, Nocerino, Liverani, Balzaretti; Simplicio; Cavani, Miccoli.


Panchina - Ujkani, Cossentino, Savini, Guana, Tedesco, Hernandez, Succi.


Indisponibili - Bresciano, Migliaccio, Budan, Michelidze.

giovedì 5 marzo 2009

Sampdoria-Inter 3-0: Il Palermo dice addio alla coppa Uefa


La Sampdoria si aggiudica il primo atto della semifinale con l'Inter infliggendo ai campioni d'Italia una sonora lezione. Un risultato maturato nel primo tempo che descrive perfettamente l'atteggiamento superficiale dei nerazzurri autori di una prova disastrosa. Una sconfitta senza attenuanti per l'Inter, una grande impresa per la Samp che passa con Cassano e mette in cassaforte il risultato con la doppietta di Pazzini. Abile nel gioco sulle fasce con i raddoppi, sempre pronta a trovare il varco giusto per Cassano e Pazzini, la formazione ligure sfrutta i clamorosi errori della difesa nerazzurra, puntalmente beffata dalla velocità dei blucerchiati. Come al 9', allorché Cassano recupera palla su un buco di Rivas e supera Toldo con un pallonetto. La reazione interista non è lucida. Ma è solo Samp; tanta Samp. Che raddoppia al 30' con Pazzini, pronto a raccogliere di testa la palla prolungata nel mucchio da Raggi. L'Inter è annichilita e fatica a entrare in partita, concedendo troppo ai padroni di casa; anche a centrocampo dove l'esperienza di Zanetti e Vieira dovrebbe fare la differenza. Ma non è proprio serata e a pagarne le conseguenze sono i giocatori meno dotati come Muntari, capace di regalare praterie a Cassano che non sbaglia un colpo. Bellissimo quello al 42' per Padalino che mira il primo palo; Toldo respinge, Cordoba non riesce a spazzare e indisturbato Pazzini scarica in porta per il 3-0. La formazione nerazzurra tenta di reagire. Ci provano Obinna, inserito al posto di Balotelli, e soprattutto Crespo che rileva Mawell. L'argentino ingaggia un duello personale con Castellazzi che si supera almeno in due occasioni. Ma è troppo tardi: la Samp non perde la testa e porta a casa un risultato tondo tondo che solo un atto folle potrebbe privarla della finale il prossimo 22 aprile. Il 3-0 non ammette repliche e allo stesso tempo mette praticamente il punto sugli obiettivi stagionali del Palermo di Ballardini. Se una delle finaliste di Coppa Italia non dovesse centrare in campionato la qualificazione ad una coppa europea, automaticamente pur perdendo il trofeo, si aggiudicherebbe un posto in Uefa. Ecco perchè nel caso in cui Juventus ed Inter, fossero riuscite ad andare in finale, dato che queste due formazioni con tutta probabilità si qualificheranno alla Champions League, si sarebbe liberato un ulteriore posto per la qualificazione alla coppa Uefa. In quel caso sarebbe stata la settima classificata di A a beneficiare di tale combinazione di risultati. Con la Samp ad un passo dalla finale, i blucerchiati sono ad un soffio anche dalla Uefa ed in tal modo solo il quinto e sesto posto consentiranno l'approdo alla seconda competizione europea. Questi due posti probabilmente andranno a due tra Fiorentina, Roma e Genoa, che al momento stanno lottando per il quarto posto. Il Palermo è ad otto punti dalla Roma e a miglia e miglia di distanza sotto il profilo della levatura tecnica della rosa e della continuità di risultati, quindi ecco che l'obiettivo Europa, dopo questa seconda semifinale, diventa un miraggio.

martedì 3 marzo 2009

Hernandez finalmente in campo

E' passato oltre un mese ma alla fine ce l'ha fatta: Abel Hernandez è oggi sceso in campo per il suo primo allenamento col Palermo. Probabilmente il clima non sarà stato quello sognato a lungo dalla punta uruguaiana, così come il campo d'allenamento poco assomiglia a quello che Hernandez s'aspettava di calcare per la prima volta: non il Tenente Onorato ma il ben più mesto ambiente del ritiro rosanero di Coverciano. Ma l'importante è che il giocatore abbia comunque partecipato alla seduta, dopo tanti impendimenti: a inizio Febbraio il Sudamericanino, dove ha giocato alla grande non solo da titolare, ma anche cambiando le partite subentrando dalla panchina; nella seconda metà di Febbraio le visiste mediche e gli interventi per eliminare ogni rischio, data l'aritmia che aveva tormentato la "Joya" già in Uruguay, durante la sua permanenza al Penarol.
Oggi è il giorno di Hernandèz dunque: la speranza è che la punta della Celeste Under 20 impressioni subito lo staff tecnico, e che soprattutto si guadagni, sgomitando, quello che è sempre stato negato a Levan Michelidze: una chance concreta da titolare. Hernandèz probabilmente non sarà il salvatore della patria ed è un investimento futuro, ma è meglio che possa dare un contributo da subito: ciò per non aumentare i rimpianti di Gennaio dei tifosi rosanero, che hanno visto la società usare appositamente per lui un visto, spendibile tra l'altro per un giocatore come Sosa che avrebbe fatto comodo per il centrocampo (potendo giocare sia nel ruolo di Bresciano che in quello di Simplicio).
Nella mestizia generale, è il momento della Joya, sperando che possa farci vedere anche un po' di rosa in un periodo nero. Sperando che colpisca magari già contro la Fiorentina, come fece all'esordio, forse ingannando tutti troppo a lungo sulsuo vero valore, il suo connazionale col numero 7...

lunedì 2 marzo 2009

Il trio che zavorra i rosanero

Ormai anche chi cercava di negare l'evidenza ha dovuto arrendersi: il Palermo ha tre pedine che zavorrano questa squadra da mesi e mesi in maniera fin troppo evidente.
BRESCIANO: Dal natale 2006 ha smesso di essere un giocatore di qualità e che possa far compiere il salto di qualità al Palermo. Nel corso del girone di andata di quell'anno tutti videro un centrocampista veloce dinamico ed in grado di impensierire qualsiasi difesa. Da due anni il pubblico palermitano ha davanti un centrocampista che stoppa il pallone e lo appoggia al compagno vicino, oltre che impegnarsi a guadagnare cartellini gialli e spesso anche rossi. La sua presenza in campo a volte è irrilevante e spesso questo calciatore non riesce ad entrare in partita. A Genova ha messo in rete due palloni a porta vuota e questa per molti doveva essere la prova della svolta. Non è stato così ed oggi il Palermo continua a puntare, speriamo solo per mancanza di alternative, su un calciatore che non incide e che non è adatto, ormai da tempo, ad una realtà come Palermo. A gennaio questa era forse l'emergenza più grande: portare in rosanero un centrocampista di qualità in grado di prendere il posto di un giocatore a tratti inesistente. Anche contro il Catania è riuscito a far danni, così come gli errori clamorosi contro Lazio e Roma. E' inconcepibile come si possa ritenere un fantasma una colonna della squadra.
SIMPLICIO: Per molti è l'ago della bilancia che dà equilibrio a questa squadra. Quando si avanza una tesi di questo tipo non si può ignorare un dato di fatto assoluto. Simplicio da due anni, così come l'altro "pezzo pregiato" proveniente da Parma, gioca in maniera assolutamente discontinua. Nel corso di questa stagione in molti avevano gridato al miracolo escludendo un piccolo dettaglio: il brasiliano ha giocato discretamente solo nelle gare interne ed ultimanete ha iniziato a latitare anche davanti le mura amiche. Al di fuori del Barbera il suo apporto alla squadra è stato inesistente. Lento, impreciso ovviamente la sua poca incisività ha fatto si che il rendimento di questa squadra calasse insieme al suo e a quello dei soliti noti. A due anni dal suo arrivo in rosanero il Palermo, che adesso con Ballardini fa del trequartista un ruolo fondamentale, in estate dovrebbe cercare di portare a casa un numero 10 di qualità. Un centrocampista offensivo di sicuro affidamento che non alterni una prova positiva a otto prove decisamente deludenti. O siamo noi maghi o c'è chi oscura la realtà. Speriamo che tutti aprano gli occhi.
CAVANI: Quando si parla di questo attaccante tutti rispondono a qualsiasi tipo di critica dicendo: "Però corre tanto ed è generoso". Ora, se si stesse parlando di un esterno o di un terzino, il discorso non farebbe una piega. Ma quando costruisci sei-sette palle gol a domenica e una dopo l'altra vengono clamorosamente fallite, allora la generosità deve essere messa da parte. Questo ragazzo può fare benissimo come esterno alto o come attaccante esterno in un attacco a tre, ma non ha la freddezza per poter giocare da prima o addirittura seconda punta. Non riesce e stoppare e far salire la squadra ed in area di rigore la sua presenza non è quella della boa. Un attaccante da Palermo non può timbrare il cartellino solo se vengono create dieci palle gol. I veri bomber riescono a sfruttare anche le minime occasioni. Nel corso della gara con la Juventus tutti hanno potuto notare la triste veirtà. Ad Amauri sono bastati pochi minuti per incidere pesantemente sul match. Il club rosanero in estate ha puntato su De Melo ed in seguito su Cavani come post-Amauri e tutti avevano capito sin da subito che nessuno dei due poteva ricoprire quel ruolo. Il Palermo ha capito di dover correre ai ripari a sei giorni dalla fine del mercato, al termine della clamorosa sconfitta rimediata contro il Ravenna. Al termine della sessione estiva del mercato il club rosanero ha portato a casa Succi, un ragazzo d'oro e di grande generosità che però non poteva e non può occupare un ruolo importante in questa squadra, come è stato dimostrato ampiamente anche in questi mesi. Cavani non è una prima punta, nelle gare esterne è praticamente assente ed il Palermo di questo ne risente. La soluzione per questa situazione, che si spera sia temporanea, potrebbe già essere in casa. Purtroppo Levan Mchedlidze è stato impiegato pochissimo nonostante in un'ora di campionato abbia dimostrato di essere un vero centravanti. Tutte queste parole non vengono fuori a causa di una sconfitta isolata, chi ha letto in questi mesi le pagelle del popolo ha potuto constatare come questa nostra tesi sia in piedi da prima dell'inizio della stagione. Il Palermo spesso gioca in otto e questa è una verità assoluta.
Pazzini ha deciso di andare alla Sampdoria: chi da "neutrale" potrebbe dargli torto? A Genova va in una società con un progetto reale e concreto. In un club che guarda prima agli obiettivi tecnici che all'incasso economico derivante dalle cessioni.
Sono andati via Amauri, Zaccardo e Barzagli e sono arrivati Succi, Raggi e Dellafiore, tra gli altri.
I tifosi rosanero forse, dopo una giornata tristemente indelebile come quella di domenica, iniziano ad aprire gli occhi??

domenica 1 marzo 2009

Palermo - Catania: le pagelle del popolo


Amelia 4,5: In occasione del primo gol non poteva nulla. Il secondo era un tiro debole che ha sfiorato col piede, il terzo è meglio non commentarlo.


Cassani 5: Spaesato e timido come tutti i compagni.


Succi 6: Riesce a vincere tutti i duelli aerei, peccato che la situazione dell'attacco di questa squadra è desolante.


Bovo 4,5: Consente a Morimoto di non essere pescato in fuorigioco in occasione del secondo gol. Distrattamente lo tiene in gioco di un metro.


Kjaer 6: E' impreciso come molti compagni, ma almeno ci mette il cuore.


Carrozzieri s.v: Entra nella ripresa al posto di Kjaer.


Balzaretti 7: Gioca da solo contro il Catania. La sua prestazione riesce a venire ancor di più a galla data l'incomprensibile prova dei compagni. Gli applausi di fine gara riservati al numero 42 rosanero sono assolutamente meritati.


Liverani 4: Viene bloccato da Baiocco ed è come se non fosse mai sceso in campo. Svogliato, lentissimo e nervoso.


Migliaccio 6,5: Così come Balzaretti lotta come un leone e sfiora anche il gol. Purtroppo in due contro undici non si può vincere.


Tedesco 6: Lotta e corre in venticinque minuti più di quanto diversi compagni non abbiano fatto in tutta la gara. Palermitano e si è visto.


Bresciano 3: La povertà di organico di questa squadra e la panchina incredibilmente modesta hanno consentito a questo giocatore di proseguire la sua parentesi in rosanero. Che quello di oggi sia stato l'epilogo. Lo speriamo col cuore.


Simplicio 4: Un fantasma come spesso accade. E' incredibile come in molti ritengano questo elemento insostituibile e fondamentale. Basta.


Miccoli 5,5: L'unico in grado di inventare qualcosa, ma non è facile giocare da soli contro quattro difensori.


Cavani 4: Ritenere questo "attaccante" insostituibile e fondamentale per i meccanismi di questa squadra è una tesi eccessiva che oscura la realtà dei fatti. Se i pali venissero spostati all'altezza della due bandierine forse timbrerebbe più spesso il cartellino. Si spera che Mchedlidze ed Hernandez siano utilizzati presto e con frequenza.


(Rosetti ha pesantemente influenzato l'incontro ma questa squadra non è scesa in campo con uno spirito degno di un derby. Addossare al direttore di gara tutte le colpe per una sconfitta così pesante è una scusa sin troppo scontata).

Zamparini: "Sabatini in scadenza, rinnovo? Vedremo..." In base a questi due anni di operato, vorresti ancora Sabatini come ds del Palermo?

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