Catania-Palermo, perchè parlarne?
"Si sapeva da aprile che non sarei rimasto a Catania. Ho scelto Palermo, nessuno se lo sarebbe aspettato ma nella vita non si deve mai dire mai. È una piazza importante, c’è un ottimo gruppo di giocatori. Perché non avrei dovuto accettare? Devo ancora iniziare a lavorare, non mi va di parlare troppo del passato. Sono un professionista e in quanto tale miglioro la mia carriera: voglio puntare in alto e il Palermo mi dà questa possibilità. Vi ricordo che io sono un allenatore di calcio non un ladro. Comunque, ho grande rispetto per il Catania, tanto da non aver mai chiesto nessun giocatore rosazzurro, ed è reciproco: lo si capisce anche dalle parole espresse da Lo Monaco, se non avessimo avuto rapporti chiari e sereni non avrebbe mai parlato in certi termini. "
Zenga e il Presidente
"Ho sempre ammirato il presidente Zamparini e mi sono sempre chiesto come mai questa società nelle ultime due stagioni non abbia conquistato un posto per le coppe europee. Sono sicuro che tra me e Zamparini non ci saranno mai problemi, il nostro rapporto sarà spettacolare: se mi vorrà chiamare in diretta dopo le partite, faremo sì che si parli del Palermo anche in Cina. Più se ne parla meglio è. Se poi il presidente ci tiene a esprimere le proprie opinioni dopo la partita, ma anche prima, è una cosa normale dato che in ogni società dove ho lavorato prima di ogni gara c’è sempre stato un confronto, con la squadra, con lo staff tecnico e con la dirigenza."
Zenga e la squadra
"I miei giocatori saranno mentalizzati per puntare alla vittoria del campionato. Ho parlato con i calciatori al momento della firma e ho trovato dei ragazzi carichi ed entusiasti. Voglio questi calciatori pronti a strabiliare e a lasciare un grande segno. Vorrò sempre e comunque la massima determinazione e la dovuta rabbia agonistica. I giocatori devono sempre dare il massimo, voglio che lottino anche al 90’ con la vittoria già in cassaforte."
"I miei giocatori saranno mentalizzati per puntare alla vittoria del campionato. Ho parlato con i calciatori al momento della firma e ho trovato dei ragazzi carichi ed entusiasti. Voglio questi calciatori pronti a strabiliare e a lasciare un grande segno. Vorrò sempre e comunque la massima determinazione e la dovuta rabbia agonistica. I giocatori devono sempre dare il massimo, voglio che lottino anche al 90’ con la vittoria già in cassaforte."
Zenga e la tattica: regista si, regista no
"Non ho un modulo al quale mi lego in maniera particolare, perché se venisse a mancare qualche giocatore poi improvvisare e la cosa non mi piace. Liverani non ci sarà: per quanto riguarda il ritiro comunque gli ho chiesto di venire con noi per star vicino alla squadra. Da un particolare punto di vista la sua mancanza è una cosa buona, perché gli altri saranno responsabilizzati."
Mercato e progetto: viva i giovani
La conferma di tutti i giocatori è fondamentale. Poi se faremo qualche operazione sarà solo per rinforzare la squadra. Voglio comunque valutare alcuni calciatori in ritiro e poi possiamo prendere le decisioni più consone possibili: il mercato è ancora lungo ed io ho bisogno di visionare il gruppo, poi con la massima serietà ed oculatezza durante il ritiro programmeremo eventuali interventi sul mercato. Cavani non si adatta al mio modulo? Sbagliato: vorrei averne 15 di giocatori come lui. Con me sicuramente giocherà e lo farà benissimo.
Voglio puntare anche sui giovani: Mazzotta si aggregherà con noi, Hernandez e Mchedlidze resteranno. Pergolizzi ha fatto grandi cose con la Primavera: è importante guardare al settore giovanile, così da non spendere troppi soldi comprando giocatori dall’estero. Magari i nomi esotici fanno più notizia, ma per me Mazzotta può giocare in Serie A. Può essere paragonato a Santon senza problemi.
Un unico sogno: vincere lo scudetto
"Voglio vincere il campionato. Parlare di scudetto è utopico? I miei modelli sono Unirea Urziceni, Bordeaux e Shaktar, delle formazioni che hanno conquistato il titolo, come le prime due, o la Coppa Uefa come è accaduto agli ucraini. Il mercato e i soldi spesi in Estate non sono tutto: secondo me l’unica squadra che nella passata stagione ha dimostrato qualcosa di importante è il Barcellona e di certo il club catalano non ha speso cifre folli. Per me il Palermo è una squadra che può lottare per il massimo, quindi vincere il campionato. Mi assumo le responsabilità di quello che faccio e dico, ci metterò sempre la faccia e difenderò i giocatori in ogni situazione. Se le cose non andranno per il verso giusto, la colpa sarà sempre e solo mia. Ho sentito la maggior parte dei giocatori al telefono e ho chiesto loro: ’Cosa volete fare, vincere il campionato? E loro hanno risposto di sì. E’ normale. Quando sei al Palermo è ovvio puntare al massimo e voglio che i miei giocatori abbiano nelle loro corde la convinzione di puntare al massimo che è arrivare primi. Noi faremo grandi cose e non lo dico con arroganza ma con grande convinzione. Chi dobbiamo temere? Noi stessi, saremo protagonisti e saremo strabilianti."
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