Il Brasile gioca da Brasile e l'Italia scende in campo con qualche elemento on all'altezza della situazione, risultato: schiacciante vittoria per i verdeoro. Lippi schiera quattro elementi come Le Grottaglia, Montolivo, Pepe e Di Natale, quattro elementi adatti a squadre di medio-alta classifica del campionato italiano ma non ai massimi livelli del calcio internazionale. Nonostante ciò gli azzurri partono bene e dopo quattro minuti Pirlo mette Grosso nelle condizioni di virare la storia della serata. Il gol al volo sarebbe da sigle, almanacchi e calendari per camionisti. Il guardalinee annulla. Da lì in poi scende un sipario pesante su Lippi e sui ragazzi. La mediana sprofonda davanti all'agilità brasiliana con la quale la palla c'è e la palla non c'è già più. La difesa perde punti di riferimento importanti e va in apnea. I gol arrivano a distanza di 14 minuti l'uno dall'altro. Il primo nasce da Ronaldinho che scarica a Robinho. Gli Azzurri faticano a 'scivolare' e il taglio del giocatore del City per il compagno Elano è un fulmine a ciel sereno. Legrottaglie stride sull'erba, Brasile in vantaggio. Il raddoppio nasce dal 'pisolino' di Pirlo al limite. Robinho entra in scena, sgambetta che è un piacere, Zambrotta cerca la coda dell'avversario mentre lui è già sotto la curva a esultare. La reazione è fresca solo nella ripresa quando Rossi entra in campo. Troppo tardi e troppo solo. Tanti fallimenti nella serata. Il più lampante è quello di Montolivo. Naufraga in personalità e non incide con i piedi e l'intelligenza che si ritrova. Lui che dovrebbe essere uno dei perni dell'Italia che dovrà difendere il titolo. Buon viaggio.
LE PAGELLE
Juan 6,5 Quando si lancia in avanti, cercando la perfezione, prende bastonate (scivolata in anticipo su Zambrotta chiusa contro i cartelloni con l'esterno rossonero già agli autografi e palla regalata a Camoranesi invece che pescare un compagno con la maglia verdeoro). Però la partita è da solido geometrico. Concede a Gilardino di vedere il pallone solo da lontano anticipandolo di testa e di piede con una regolarità spaventosa.
Elano 7,5 Dietro a questo nome, spolverato ogni estate durante il mercato, c'è un giocatore di sostanza e di qualità. Esploso in Ucraina allo Shakhtar Donetsk e confermatosi al Manchester City, attende soltanto una chiamata definitiva per giocare tra le 'nuvole' tutto l'anno, non soltanto in occasioni di feste del genere. Il gol che chiude un'azione da capogiro è solo una fetta della sua torta. Cuce la mediana con l'attacco, sfiora la doppietta con un destro salito su una scala a chiocciola, annulla con personalità quella annacquata di Montolivo. Giocatore completo.
Robinho 8 Il numero su Zambrotta porta al gol e a un fastidioso spellamento di mani. Sul divano ci si sarà emozionati nel vedere quella 'bicicleta' perpetrata in uno spazio esiguo. Per non parlare della suola, tanto gentile da accarezzare la sfera. Il mancino, poi, è un foglio di carta preso di taglio che reciderebbe anche del metallo. Il virtuoso del City che vorrebbe vicino a sè i brasiliani anche in settimana, è l'incarnazione dello spirito goliardico di questo Brasile. Un altro passo, un altro gioco. Come quando verticalizza per Elano mandandolo in braccio a Buffon.
Zambrotta 6,5 In un vagone azzurro pieno di assonnati impiegati, lui è l'omino che con il carrello porta caffè a tutti. Sul gol di Robinho (la causa del 7 mancato) perde la musica e si siede per terra. Per il resto è l'unico appiglio a una serenità in casa Italia che proprio non riusciamo a intravedere dai finestrini appannati. Evita tracolli anticipando in area Adriano e Ronaldinho con diagonali da geometra e cerca di limitare Marcelo puntando anche verso la metà campo offensiva. Rigenerato.
Ronaldinho 6,5 La vastità di campo concessagli è tale per cui la sua misurata tenuta atletica non risalta. Parte da sinistra quando il Brasile passa in vantaggio entrando nell'azione del gol. Su punizione non brilla, spedendola ai tifosi curiosi. Ma ha giocate in profondità da meticoloso fantasista. E dire che aveva iniziato con un 'no look pass' da censurare...
Pirlo 5 I due gol annullati nascono dai suoi lanci. Peccato. Perché quando deve fare la cosa giusta si perde palla e uomo lasciando a Robinho le luci della ribalta e gli applausi del mondo. Prova a prenderla, Andrea, quella buona.
Maicon 6,5 Puntuale come le stagioni che passano. Ci mette dieci minuti a riprendersi dopo lo scampato pericolo del gol annullato. Poi è un tamburo che batte lungo la fascia destra buttando cross su cross nel ventre della nostra squadra.
Italia 5 Esclusi Montolivo e Zambrotta, riassumiamo qui la prova dei campioni del mondo. Il voto è la media tra il 4 del primo tempo e il 6 della ripresa. Mancano quattro mesi alla Confederation Cup e 16 al Mondiale. C'è tempo, c'è la necessità, c'è l'obbligo di cambiare ritmo. Ci chiediamo se c'è lo spirito e la materia prima.
G. Rossi 6,5 La speranza del movimento calcistico italiano. Un tempo giocato, un tiro pericoloso, assist delizioso per Toni, la pulce nell'orecchio del gigante brasiliano.
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