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lunedì 22 giugno 2009

La Confederations in pillole: terza giornata


Si è conclusa la fase a gironi della Confederations Cup: mentre il Girone A ha visto un andamento delle ultime due gare secondo pronostico, nel Girone B la situazione si è rivelata ben più rocambolesca con l’incredibile qualificazione degli Stati Uniti. Ma andiamo a vedere tutto nel dettaglio.

Girone A – Passa la Spagna, rullo compressore della manifestazione, come prevedibile senza troppa fatica. Ma soprattutto passa il Sudafrica, che a dispetto della sconfitta per 2-0 nell’ultima gara sembra progredire sempre più. Fuori un Iraq fortissimo in difesa (1 gol subito) quanto povero in attacco, dato che non ha realizzato nessun gol. In egual modo a secco la Nuova Zelanda, che al contrario degli iraqueni non ha mostrato quell’organizzazione tattica che ha fatto uscire a testa alta i campioni d’Asia: si parla comunque di squadre ugualmente povere tecnicamente, come dimostra lo 0-0 dello scontro diretto.
In conclusione l’esito dei gironi ha rispettato quelli che erano i rapporti di forza iniziali, in un gruppo povero di sorprese: senza dubbio lo 0-0 inaugurale tra Sudafrica e Iraq il risultato più sorprendente, al pari dello stesso mezzo passo falso della Spagna con gli iraqueni nella seconda giornata. In definitiva però abbiamo visto 6 partite prevedibili, poco spettacolari e sicuramente non adatte ad adempiere al ruolo di spot del calcio mondiale che la Confederations Cup vuole essere.

Girone B – Passa il Brasile, indiscutibile macchina da gol, ma soprattutto passano gli USA avendo vinto e convinto solo in una gara. Fuori l’Egitto che avrebbe meritato maggiormente, ma che ha pagato eccessivamente i problemi fisici di Zidan, inchinandosi al maggior pragmatismo tattico degli americani (3-0), che si sono salvati da un’autentica figuraccia e presumibilmente dovrebbero arrivare ben sazi all’appuntamento della Semifinale. Fuori l’Italia, e si potrebbe scrivere un libro su questa eliminazione: bastava fare un gol col Brasile, ma è mancato lo spunto vincente, memorandum del fatto che ha questa squadra manca di sicuro qualcuno che riesca a creare, ma anche un centravanti degno di questo nome. La chiave dell’insuccesso però sta nel clamoroso fallimento di quello che era la chiave del successo dell’Italia Mondiale: la grande difesa e un super centrocampo. Dietro si pagano le incertezze del vetusto Cannavaro, un momento di forma negativo di Zambrotta, ma anche le disattenzioni del miglior giovane tra i nostri centrali, ovvero Chiellini, ad un netto passo indietro: dalla panchina è arrivato Dossena, pessimo, e son rimasti seduti Gamberini e un Santon che poteva esser provato prima. In mezzo al campo Pirlo non riesce ad essere un fattore: sbaglia i “suoi” lanci e tutte le decisioni, oltre a fare molta fatica. Gattuso poi non andava rischiato: ma i ricambi? La Confederations non promuove di certo Montolivo, il futuro nel ruolo, e alimenta il malcontento di chi avrebbe voluto provare anche D’Agostino, quello che forse sembra attualmente il più in forma e promettente dei nostri centrocampisti. Lippi deve comunque lavorare molto e limare le imperfezioni del gruppo, magari operando tagli, specie in attacco, dove si salva solo qualche spunto di Rossi e il cuore di Simone Pepe, impresentabile lui pure a questi livelli ma encomiabile per averci messo tutto quello che compagni molto più quotati non hanno portato alla causa.

Consigli per gli acquisti – Ormai conosciamo bene molti giocatori di questa Confederations, dunque ci permettiamo di segnalare solo qualche buona prestazione a margine. In Spagna-Sudafrica ha giocato abbastanza bene sino all’1-0 di Villa il portiere dei Bafana Bafana Itumeleng Khune, bravo specie sul rigore di Villa. Giovane classe 1987, milita in patria nei Kaiser Chiefs. Non ha l’altezza tra le sue doti naturali, infatti misura solo 1.80, in compenso sembra abbastanza verticale e bravo negli spostamenti laterali. Meglio nelle respinta che in presa, ha comunque un buon controllo della sua difesa (anche se il giocatore che detta i tempi ai compagni di reparto sembra Booth e non lui).
Per quanto riguarda gli USA, ha mostrato buona condizione in questa Confederations Cup la punta classe 1986 Charlie Davies dell’Hammarby. Seconda punta di movimento, giocatore completo tecnicamente, forse un po’ macchinoso dato che palla al piede sembra un leggermente meno rapido rispetto a quanto potrebbe, contro l’Egitto ha mostrato gran fiuto segnando un gol rocambolesco mettendo la gamba al posto giusto al momento giusto. Grande agonista, a volte esagera (in Svezia ha preso 5 giornate di squalifica per un duro intervento in partita).
Segnalazioni brasiliane infine, doverose dato che precedentemente avevamo omesso i giovani talenti verdeoro: bene ieri Andre Santos, terzino sinistro seguito dal Milan nel caso in cui la querelle Cissokho finisca male per la squadra rossonera. Classe 1983, trattasi di giocatore dal piede buono, prevalentemente offensivo e un po’ carente forse in fase di copertura, dove comunque gioca con attenzione e concentrazione. Deve comunque lavorare sulla difesa uno contro uno. Ottimo anche Ramires, leggero centrocampista di falcata ampia e buona rapidità, bravo negli inserimenti ma con poca malizia in zona gol. Si trova a suo agio sulla destra ma comunque sembra adattabile ad ogni settore del centrocampo, purchè gli vengano assegnati esclusivamente compiti di costruzione di gioco o al limite di recupero e aiuto sui medianacci della squadra. Appena acquistato dal Benefica, lo vedremo sulla scena europea quest’anno.

Semifinali – La Finale sembra scritta: Spagna-Brasile. Poche speranze per Sudafrica e USA, che possono contare da una parte sul fattore campo e dall’altra sul fatto che la Spagna comunque soffre squadre organizzate, a patto che queste si chiudano con estrema attenzione. Tuttavia, i Bafana Bafana sembrano non in grado di approfittare di questo vantaggio e gli USA col Brasile non sono parsi la squadra ideale a sopportare un assedio nemico molto a lungo. Finalmente forse vedremo lo scontro tra Furie Rosse e verdeoro, attualmente le due squadre favorite per la vittoria del prossimo Mondiale, a meno che l’Inghilterra di Fabio Capello e la sempre indigesta Germania non ci provino…

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Zamparini: "Sabatini in scadenza, rinnovo? Vedremo..." In base a questi due anni di operato, vorresti ancora Sabatini come ds del Palermo?

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