Il Palermo continua a lavorare sotto traccia. Un aspetto molto diverso rispetto agli anni passati quando il club rosanero era spesso al centro delle trasmissioni legate al mercato. Fattore negativo o prezioso effetto sorpresa? Il tecnico rosanero, Walter Zenga, ha incontrato a Milano il ds, Walter Sabatini. I due hanno tracciato un bilancio delle operazioni portate avanti del Palermo prima della partenza per le vacanze del mister rosa, destinazione Usa. Fra dieci giorni, al suo ritorno, verrà presentato ufficialmnte alla stampa. Da Bertòlo (già fatta per l'argentino che verrà ufficializzato giorno 2 e presentato il 6) a Pastore, possibile botto del mercato rosanero. Il giovane argentino è uno di quei talenti cristallini, lo sanno in Argentina, lo sanno in Europa e lo sa Sabatini. Un possibile "10" di altissimo livello. L'Huracàn lotta per il titolo e vorrebbe mantenere in rosa il giocatore sino a dicembre e questo al momento è l'ostacolo maggiore per un Palermo che comunque sembra poter firmare il colpaccio. Per la difesa ecco Cribari. Il centrale biancoceleste ha chiaramente espresso il desiderio di cambiare aria e Sabatini per lui rappresenta una figura quasi paterna. Il suo agente ha anche confermato: "a Palermo verremmo di corsa. Una telefonata e prepariamo le valigie". Dichiarazioni importanti che lasciano apertissima la pista che conduce in Sicilia e che a questo punto lasciano ai rosa l'ultima parola. Il brasiliano non rientra nei piani della Lazio, verrebbe a Palermo di corsa, piace a Sabatini. Serve altro? Zenga intanto avrebbe espresso il desiderio di avere a Palermo, oltre che il brillante Bosko Jankovic visto a Genova, anche Michele Paolucci attaccante classe '86 in comproprietà tra Udinese e Juventus. Un giovane si promettente ma praticamente allo stesso livello di Succi. L'ex Ravenna ha dimostrato di poter essere un'alternativa valida nei momenti di crisi o emergenza infortuni. Tra Paolucci e Succi cambia poco, al Palermo probabilmente serve altro. Un acquisto di spessore in ognuno dei tre reparti. Per due terzi i nomi ci sono già: Paletta (dall'Argentina e non solo danno per chiuso l'affere per il passaggio in rosa del centrale classe '86 alto 190 cm) e Cribari per la difesa, Pastore a centrocampo e poi il solito sogno del pubblico palermitano: "la punta". Non un maratoneta stanco come Cavani (molto più adatto a giocare da esterno in un attacco a tre) ma un centravanti alto, forte fisicamente e punto di riferimento per i compagni. Lo è stato Toni lo è stato Amauri, non lo è Cavani, più seconda punta per caratteristiche. Il nome caldo è quello di Nikola Kalinic centravanti croato classe '88 e "futuro della nazionale" secondo il ct Slaven Bilic. La politica è chiara, giovani da far crescere per mantenere vivo il ricambio generazionale e ben solido il bilancio. Il patron Zamparini parla di Champions, quindi quarto posto. La compagine di Zenga dovrebbe lottare alla pari con Fiorentina, Roma, Genoa, Lazio e Napoli. Al momento, con tutta la fiducia per un tecnico valido e carismatico come Zenga, probabilmente al Palermo manca qualcosa. Frey, Felipe Melo, Mutu, Jovetic, Gilardino, Totti, De Rossi, Mexes, Crespo, Ferrari, Floccari, Zarate, Rocchi, Quagliarella e Lavezzi. Ognuna delle cinque squadre che probabilmente dovrebbero svolgere il ruolo di rivale in una possibile corsa al quarto posto hanno almeno un campione in squadra. Il Palermo ha Miccoli che quando sta bene vale questi grandi nomi ma per la Champions League non basta. Ai giovani di qualità devono essere affiancati un paio di nomi importanti, elementi di esperienza, come è accaduto un anno fa con Liverani ed Amelia o due anni fa con Miccoli. E' ancora presto ma le rivali corrono già sulla pista dell'estate e il mercato del Palermo a breve dovrà subire un forte scossa se la Champions League dovrà diventare un chiaro obiettivo e non un sogno proibito.
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