La squadra detentrice della Coppa Italia, la Lazio, resta in corsa ed approda a vele spiegate nei quarti di finale del torneo. Lo fa azzerando le velleità dell'allenatore che l'aveva trascinata verso la conquista del trofeo, vale a dire Delio Rossi, adesso sulla panchina del Palermo. La sfida fra biancolesti e rosanero, che si disputa in un Olimpico gelato e semideserto, regala emozioni, gol, belle giocate e quant'altro fa spettacolo. È una partita gradevole, che la Lazio fa sua nel secondo tempo, dopo avere rischiato seriamente di perderla ed avere fatto abbastanza poco per vincerla. L'uno-due Kolarov-Floccari (4 gol in tre partite, da quando è approdato all'ombra del Cupolone) stordisce un Palermo velleitario, bello fino alla 16 metri avversaria, ma poco concreto. C'è abbondanza di fantasisti dai piedi vellutati, in casa rosanero, manca però lo stoccatore, il finalizzatore di una manovra a volte anche troppo accademica sebbene stilisticamente ineccepibile. Il Palermo gioca di fioretto anche quando invece occorrerebbe usare la spada per scardinare i dispositivi difensivi avversari. Troppo spreco, in altre parole. Poco meno di 6 mesi fa Delio Rossi era uscito dall'Olimpico fra l'ovazione della nord, stasera è tornato fra gli applausi, osannato dallo stesso pubblico che qualche mese addietro lo contestava, invocando al suo posto l'indimenticato 'mastino' Diego Pablo Simeone. Misteri (e bizze) del calcio. C'è molto Palermo e qualche barlume di Lazio, nel primo tempo. La squadra biancoceleste subisce e, solo nella seconda parte della prima frazione, riesce a reagire. La prima, vera occasione la costruisce infatti il Palermo, con Pastore, la cui conclusione viene deviata miracolosamente da Stendardo. Al 25' Bovo salva su Mauri ed un minuto dopo Muslera fa altrettanto sullo sgusciante Miccoli. Al 27' Floccari fallisce il vantaggio: ruba il tempo (ed il pallone), si presenta in area e si fa ribattere il tiro da Sirigu, che conferma di avere un futuro da Nazionale. Anche il Palermo, prima della fine, confeziona la sua palla-gol più ghiotta con Pastore, che spara al volo e costringe al miracolo Muslera. Nella ripresa, dopo un avvio in sordina, la Lazio trova il vantaggio con Kolarov e poi, approfittando di uno sbandamento del Palermo, rischia di raddoppiare, ma Sirigu è bravo su Zarate, che aveva creato lo scompiglio nell'area dei rosanero. La Lazio non approfitta del momento di notevole difficoltà degli avversari che prendono il coraggio a due mani e, grazie anche all'inserimento di Bertolo sulla sinistra al posto di Nocerino, salgono in cattedra. Pastore serve una palla d'oro a Miccoli (l'ennesima di un match di altissima qualità), il 'Romario del Salento' la cattura, palleggia, evita l'intervento di Muslera e, quando conclude, trova sulla linea di porta Radu che respinge. La partita è bella, vibrante, ricca di episodi, ma ci pensa Floccari a 'spegnerla' con una stoccata delle sue che dà l'esatta dimensione del peso di un giocatore che, con il passare delle partite, sta diventando indispensabile.
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