a cura di,
Alessandro Castellese
Alessandro Castellese
Durante la conferenza stampa del nuovo direttore dell'area tecnica rosanero, Walter Sabatini, nella sala stampa del Renzo Barbera si sentiva come nell'aria un qualcosa di diverso, una sensazione di nuovo e di surreale. Da quando la Palermo calcistica è rinata i palermitani avevano da sempre visto due figure, fisicamente o sulle pagine dei giornali sempre e comunque adiacenti, Zamparini e Rino Foschi. Ed oggi sentir parlare di quegli argomenti da qualcuno che non sia Rino Foschi, ha fatto un certo effetto. Sabatini parla come un uomo vissuto, una persona che del calcio ha fatto la propria vita e sopratutto che sente di essere in credito con questo mondo. Durante la conferenza ha ricordato con amarezza il suo arrivo a Palermo, ormai lontano di 30 anni. " A 23 anni arrivai dal Perugia come un grosso acquisto. I giornalisti di Palermo mi seguirono sin dal mio arrivo perchè il mio nome era considerato importante. Ma venivo da un infortunio muscolare, che viste le diagnosi ed attrezzature dell'epoca non riuscii a risolvere e così uscii dalla porta secondaria della Favorita, pieno di vergogna per non aver potuto indossare nemmeno una volta quella maglie e dimostrare il mio valore". Un dirigente con grande fama di vittorie, così come lo è l'allenatore rosanero e buona parte dei componenti della rosa. Il pienone in sala stampa suggeriva che quella di oggi era un'occasione importante, chi non se lo aspettava. Si è parlato di quell'obiettivo che per i tifosi è stato troppe volte vicino ma mai raggiunto, la Champions League. Sabatini l'ha presentato come il grande obiettivo del presidente da raggiungere in due anni, come coronamento di una carriera da dirigente, da presidente e da tifoso, perchè se c'è una piazza che merita questo traguardo, per ragioni calcistiche e non, quella è Palermo. La cosa che si percepisce di più attorno al Palermo, specialmente dopo una stagione come quella appena conclusa, è una grandissima voglia di rivincita, di tornare a tingere i giornali di rosa e di far impazzire un popolo intero. I tifosi vogliono tornare a fare trasferte vittoriose, il presidente vuole tornare a vincere, l'allenatore vuole mordere le gambe di tutti coloro che cercheranno di impedirgli di far diventare grande questo Palermo, giocatori come Nocerino e Liverani vogliono vincere perchè questo è l'unico obiettivo a cui sono stati abituati a puntare. Si respirava un'aria nuova oggi, un clima che era stato quasi dimenticato, un sentimento proprio del calcio ed imprescindibile da esso, la voglia di vincere e di diventare importanti.
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